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Thiel rivela di aver firmato per essere crio-conservato ma “non è convinto che funzioni”

Peter Thiel si è lamentato a lungo della stagnazione dell’America nella scienza e nella tecnologia. L’investitore tecnologico miliardario si è spesso rammaricato del fatto che l’energia nucleare è caduta in disgrazia e la lotta per curare il cancro richiede troppo tempo, per esempio.

Ma è anche infastidito per il nostro atteggiamento nei confronti di una sfida più cruciale: la morte.

Intervistato nel podcast Honestly With Bari Weiss, alla domanda se l’umanità può vincere la morte e se si dovrebbe avere questa aspirazione,  Thiel ha risposto: “Non ci abbiamo neanche provato. Dovremmo sconfiggere la morte o almeno capire perché è impossibile.”

In una intervista pubblicata mercoledì 3 maggio, Thiel ha confermato di aver firmato per essere crio-conservato dopo la morte in modo da poter essere riportato in vita in futuro.

Ma, il primo investitore di Facebook ha aggiunto, “La penso più come una affermazione ideologica. Non mi aspetto necessariamente che funzioni, ma sono convinto che è il genere di cose che dovremmo provare a fare.”

Nel 2014 il Telegraph scrisse che Thiel aveva firmato con Alcor per essere crio-conservato dopo la morte. E lui spiegò al giornale britannico il suo approccio al “problema della morte”: “La si può accettare, la si può negare, o la si può combattere. Io credo che la nostra società sia dominata da persone che la negano o che la accettano, io preferisco combatterla”.

Alcor definisce la crionica “pratica di preservare la vita mettendo in pausa il processo di morte utilizzando temperature molto sotto lo zero con l’intento di ripristinare lo stato di salute nel futuro grazie alla tecnologia medica.”

Naturalmente la crionica è ben lontana dall’essere una scienza comprovata e c’è molto scetticismo nei suoi confronti.

Lo scorso ottobre, Clive Coen, neuroscienziato e professore al King’s College di Londra, la ha definita sulla MIT Technology Review MIT Technology Review “una aspirazione senza speranza che rivela una spaventosa ignoranza della biologia.”

La posizione di Thiel sulla mortalità risale a parecchi anni fa. In un articolo per il Cato Unbound intitolato “L’eduzione di un Libertario”, scrisse “Io resto fedele al credo della mia adolescenza: all’autentica libertà umana come precondizione per il bene supremo. Mi oppongo alle tasse confiscatorie, ai collettivi totalitari e all’ideologia dell’inevitabilità della morte di ogni individuo”.

Questo è stato molto prima che Thiel sostenesse Donald Trump sul palco alla convention repubblicana del 2016, quando molti americani si accorsero per la prima volta di lui. In seguito, ruppe con Trump e disse, al podcast Honestly che avrebbe sostenuto fortemente la candidatura alla Casa Bianca del Governatore repubblicano della Florida Ron DeSantis.

Thiel ha preso di mira l’invecchiamento e la morte. Nel 2014, ha dicharato a Bloomberg TV che stava assumendo pillole di ormone della crescita umana come parte della sua ricerca per vivere fino all’età di 120 anni.

Founders Fund, la società di venture capital che ha avviato nel 2005, fece uno dei suoi primi investimenti nella Halcyon Molecular, che puntava a sconfiggere l’invecchiamento attraverso lo sviluppo di una tecnologia di sequenziamento genomico (l’azienda andò in bancarotta nel 2012).

Thiel, che è stato cofondatore di PayPal, non è certo solo nella sua battaglia contro l’invecchiamento. Fortune ha intervistato recentemente Bryan Johnson, un Ceo quarantacinquenne che sta spendendo milioni di dollari all’anno per un regime che fermi l’invecchiamento che, secondo il suo team di medici, gli ha dato la pelle, i polmoni e il cuore di un uomo più giovane.

Il Ceo di OpenAI, Sam Altman, ha investito 180 mln di dollari in Retro Biosciences, un’impresa che mira a prolungare di 10 anni la durata della “vita umana sana”.

Nel podcast Honestly, la conduttrice Bari Weiss ha anche chiesto a Thiel del congelamento criogenico: “Hai iscritto altre persone che ami?”

La risposta è stata: “Non sono convinto che funzioni. Più che altro penso che dobbiamo provarci. Per il momento non c’è ancora”.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com.

 

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