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Copilot e il ‘debito digitale’: perché in ufficio serve l’AI, secondo Microsoft

satya nadella microsoft
Gilead

Presentare le funzionalità più utili di Copilot, il potente strumento con cui Microsoft ha integrato l’intelligenza artificiale nei suoi software. E far capire che, nonostante molti temano gli effetti dell’AI sul mondo del lavoro, i benefici superano i rischi, perlomeno in termini di produttiità. Per questo Microsoft ha preparato dati su dati, raccolti dalle sue applicazioni e da LinkedIn e uniti a quelli di un sondaggio effettuato su 31.000 persone in 31 Paesi in occasione del suo Work Trend Index annuale.

L’esito delle interviste? La preoccupazione tra i lavoratori ascoltati da Microsoft c’è, e la metà teme di perdere il posto per colpa dell’AI. Ma sono molti di più i lavoratori elettrizzati dal fatto di poter evitare i compiti più noiosi grazie a un assistente artificiale super intelligente.

La sintesi scelta da Microsoft è, quindi, abbastanza semplice: l’AI ci serve perché il ‘debito digitale’, il rosso costante di informazioni che non riusciamo ad assorbire, ci costa parecchio in termini di produttività. Lo scenario Terminator, di cui hanno parlato personalità come Elon Musk, non è la preoccupazione principale dei lavoratori che non vedono l’ora di avere un assistente che possa riassumere il contenuto delle riunioni alle quali si sono collegati in ritardo.

Ormai “il volume di dati, e-mail, riunioni e chat ha superato la capacità umana di elaborare tutto in qualche modo. È più facile che mai comunicare, ma è più difficile che mai stare al passo”, ha detto Jared Spataro, Corporate vp ‘modern work and business applications’ di Microsoft presentando il report. “Ci sono solo pochi minuti in un giorno e i dati mostrano che ogni minuto che dedichiamo alla gestione di questo debito digitale è un minuto non speso per il lavoro creativo che porta all’innovazione”.

Secondo il sondaggio di Microsoft, il 64% dei dipendenti fa fatica ad avere abbastanza tempo per portare a termine il proprio lavoro. E quei dipendenti sono tre volte e mezzo più propensi a dire che hanno anche difficoltà a essere innovativi. Inoltre quasi due dirigenti su tre affermano che la mancanza di innovazione o di “idee rivoluzionarie” è una delle loro principali preoccupazioni.

“Questa nuova generazione di AI eliminerà la fatica del lavoro e libererà la creatività”, ha dichiarato Satya Nadella, presidente e CEO di Microsoft (nella foto in evidenza). “C’è un’enorme opportunità per gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale per aiutare ad alleviare il debito digitale, costruire l’attitudine all’intelligenza artificiale e responsabilizzare i dipendenti”.

Il grande test di Copilot si allarga

“Quando sarà disponibile Copilot?”. Se la domanda che vi state facendo è questa, la risposta non è ancora arrivata, a meno che non lavoriate per una delle 600 aziende inizialmente ammesse alla preview (pagata e su invito) organizzata da Microsoft per continuare a diffondere il suo strumento di intelligenza artificiale. Non che ci siano ancora dubbi sulla virata decisa di Microsoft sull’AI, dopo i miliardi investiti sui creatori ChatGpt, OpenAI, e l’integrazione con strumenti come Bing. Ma ancora non è arrivato il momento di lasciare Copilot in completa libertà come fatto sul web. Il colosso americano ha infatti presentato alcuni aggiornamenti che spingono l’uso dell’intelligenza artificiale online, dove è stato reso disponibile a tutti il motore di ricerca Bing potenziato da Gpt-4.

Finora, non tutti hanno potuto provare Copilot: introdotto a marzo, il potente assistente AI è stato testato con 20 imprese clienti (come Goodyear, Chevron, Dow, General Motors, The Walsh Group, Avanade) che hanno aiutato Microsoft a capire meglio la tecnologia. Ora quel programma di ‘rollo out’, prima di arrivare al grande pubblico, viene esteso: Microsoft 365 Copilot arriva a più clienti (600) con nuove funzionalità.

Tra le novità annunciate da Microsoft c’è il Semantic index, che oltre ad essere disponibile anche per utenti non Copilot, fa capire come Microsoft stia lavorando anche alla personalizzazione dei suoi strumenti AI. Consiste nella customizzazione di Copilot in base alle abitudini dell’utente e ai dati della sua azienda: “Ad esempio, quando si chiede circa il Sales Report di marzo, l’index non cerca semplicemente documenti con quelle parole nel nome o nel corpo del file. Invece, capisce che ‘i rapporti di vendita sono prodotti da Kelly del team finanziario e creati in Excel’. E usa quella comprensione concettuale per determinare il tuo intento e aiutarti a trovare ciò di cui hai bisogno”, spiegano da Microsoft.

Ecco le nuove funzioni di Microsoft 365 Copilot:

  • Copilot in Whiteboard: potrebbe essere il sogno di chi vuole fare bella figura in tutte le riunioni su Microsoft Teams. Si potrà chiedere a Copilot di generare nuove idee, organizzarle per tema, creare immagini che le facciano capire meglio. Insomma, se avete bisogno di uno slogan al volo per una riunione sul marketing, sarà Copilot a suggerirvelo.
Le funzioni Copilot in Whiteboard
  • DAll-E per Powerpoint: Dopo ChatGpt, arriva un altro prodotto di OpenAI nell’offerta Microsoft per l’ufficio: Dall-E. il generatore di immagini verrà usato per poter chiedere a Copilot di creare “immagini incredibili e personalizzate per le vostre presentazioni”. Sempre su PowerPoint, a Copilot potrete chiedere di trasformare elenchi in interi paragrafi, e viceversa, con la funzione Rewrite.
Le funzioni Copilot in Powerpoint
  • Copilot per Outlook. Per quanto riguarda le email, Copilot verrà usato per suggerire tono e forma migliori per le email. Un esempio? Quando avrete bisogno di ricordare a un collega una deadline imminente, Copilot aiuta a non esagerare con le parole, o come lo presenta Microsoft “a mandare un messaggio chiaro con un tono appropriato”.
Le funzioni Copilot in Outlook
  • Copilot per OneNote: sarà su OneNote che l’AI potrà essere utilizzata per creare idee nuove e riordinare quelle vecchie in base al materiale a disposizione, dalle immagini alle note. “Dite a Copilot in OneNote, ‘sto iniziando un’attività all’ingrosso di commercio di caffé. Dammi 10 suggerimenti per il nome dell’azienda e la vision’ e vi fornirà idee per iniziare”, dicono da Microsoft.
  • Copilot in Loop: in questo caso il ‘copilota’ aiuta il team di lavoro a rimanere sincronizzato riassumendo rapidamente tutti i contenuti della pagina Loop.
  • Copilot in Viva Learning: servirà a creare un percorso di apprendimento personalizzato, come la progettazione di percorsi di upskilling, trovare le risorse di apprendimento necessarie e programmare il tempo per i corsi di formazione.

 

Debito digitale: l’AI per concentrarsi e il peso delle riunioni

 

Secondo il sondaggio di Microsoft, i lavoratori non hanno abbastanza tempo per concentrarsi. Le ore lavorate, la durata della giornata lavorativa e il tempo trascorso in riunioni sono aumentati costantemente negli ultimi anni: il 68% delle persone afferma di non avere abbastanza tempo per ‘ragionare’, durante la giornata lavorativa, e il 62% afferma di dover dedicare troppo tempo alla ricerca di informazioni.

Nelle app di Microsoft 365, secondo i dati raccolti dall’azienda, il dipendente medio trascorre il 57% del tempo a comunicare (in riunioni, posta elettronica e chat) e il 43% a creare (in documenti, fogli di calcolo e presentazioni). E per i knowledge workers che si affidano ancora di più alla comunicazione digitale, la quota della settimana occupata da e-mail e riunioni è ancora maggiore.

Insomma, Microsoft dice che bisogna rendere il lavoro più efficiente, e fa l’esempio delle riunioni. “Le persone riferiscono che il principale disgregatore della produttività sono le riunioni inefficienti”, dicono da Microsoft, mentre un altro elemento di disturbo sono riunioni troppo numerose. “La maggior parte delle persone afferma che è difficile fare brainstorming in una riunione virtuale (58%) o recuperare il ritardo se si sono uniti a una riunione in ritardo (57%), che i prossimi passi alla fine di una riunione non sono chiari (55%) e che è difficile riassumere ciò che accade (56%)”.

La pandemia ha gonfiato le cifre: da febbraio 2020 le persone partecipano a 3 volte più riunioni e chiamate di Teams a settimana (192%). “I dati mostrano una chiara necessità di migliorare le riunioni. Con l’intelligenza artificiale, ogni riunione diventa un artefatto digitale”. Così sarà possibile interagire con loro quando si vuole, dicono dall’azienda di Redmond.

AI, lavoratori preoccupati ma non troppo

Secondo Microsoft, non è vero che la preoccupazione maggiore tra i lavoratori è che l’AI li sostituisca: “I dipendenti sono più desiderosi che l’AI sollevi il peso del lavoro piuttosto che temere di perdere il posto. Mentre il 49% delle persone dice di essere preoccupato che l’AI sostituirà il loro lavoro, ancora di più – il 70% – delegherebbe più lavoro possibile all’AI per ridurre i loro carichi di lavoro”.

Secondo il sondaggio 3 persone su 4 si sentirebbero a proprio agio nell’utilizzare l’AI per attività amministrative (76%), ma lo stesso vale per il lavoro analitico (79%) e persino creativo (73%). Vogliono poi un’AI per trovare le giuste informazioni e risposte di cui hanno bisogno (86%), riassumere le loro riunioni (80%) e pianificare la loro giornata (77%).

Intanto i leader aziendali sono 2 volte più interessati a utilizzare l’intelligenza artificiale per aumentare la produttività piuttosto che ridurre l’organico. Dopo aver “aumentato la produttività”, le principali speranze dei manager per l’AI sono: “Aiutare i dipendenti con compiti necessari ma ripetitivi, aumentare il benessere dei dipendenti, eliminare il tempo speso dai dipendenti in attività di basso valore, migliorare le capacità dei dipendenti e accelerare il ritmo di lavoro dei dipendenti”, si legge nel report.

Quei dipendenti sono consapevoli di aver bisogno di aggiornarsi, dice Microsoft

Già, il 60% delle persone afferma di non avere attualmente le giuste capacità per svolgere il proprio lavoro. E dovranno iniziare a costruire queste nuove competenze già oggi, secondo Microsoft: ci sono 33 volte più post di LinkedIn che menzionano argomenti come l’intelligenza artificiale generativa e i modelli GPT rispetto a un anno fa. L’AI generativa “sta già iniziando a rimodellare il mercato del lavoro “, afferma Karin Kimbrough, Chief Economist di LinkedIn.

“Anche se è ancora agli inizi, questo cambiamento amplierà le opportunità, creerà nuovi ruoli e aumenterà la produttività”. Infatti, a partire da marzo 2023, la quota di annunci di lavoro statunitensi su LinkedIn che menzionano i modelli GPT è già aumentata del 79% in un anno. E l’82% dei dirigenti intervistati da Microsoft afferma che i propri dipendenti avranno bisogno di nuove competenze per prepararsi alla crescita dell’AI.

 

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