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Tim punta sulla vendita di Netco per ridurre i debiti, cruciali prezzo e tempi

Archiviati i conti del primo trimestre, Tim conferma gli obiettivi che si è data con il piano industriale per il 2023 e l’Ad, Pietro Labriola, ribadisce con convinzione che la separazione della rete, con la cessione di Netco, è la strada giusta per agire sul debito. Cruciali saranno il prezzo e il tempo dell’operazione, con il 9 giugno come termine per arrivare a un’offerta se non vincolante che sia finale da parte di Kkr, con la possibilità comunque per Cdp e Macquarie di rientrare in partita.

Per arrivare al traguardo, ormai è evidente, il sostegno del Mef, lasciato trapelare la scorsa settimana, sarà fondamentale. Intanto Labriola sgombra il campo ai timori, dei sindacati e della politica, sul destino di una Tim senza rete: ServiceCo è ‘sostenibile’ fin da ora soprattutto grazie a Enterprise e al Brasile “con un Ebitda pro-forma combinato previsto significativamente superiore a 3 miliardi di euro. Inoltre, la generazione di cassa è impostata su una forte traiettoria di crescita, sulla scia dell’aumento dell’Ebitda e della riduzione del Capex”.

“E’ un portafoglio di tre attività distinte ben bilanciate in termini di generazione di cassa, maturità del mercato e propensione al rischio” spiega Labriola che vede in Tim Enterprise la punta di diamante con “opportunità di crescita enormi” che genererà circa il 24% dell’Ebitda di ServiceCo e nel Brasile la ‘gallina dalle uova d’oro’ che genererà in media circa il 43% dell’Ebitda Al 2023-2025. Il ‘consumer’ soffre ancora per cui “è un dovere essere pronti alle opportunità di mercato che verranno dal consolidamento in-market e dai nuovi modelli di business che emergeranno”.

“Prevediamo che il miglioramento acceleri ulteriormente nei prossimi trimestri, grazie a diversi driver positivi che entreranno progressivamente in azione nel corso dell’anno nel business domestico – spiega Labriola -. È importante ricordare che non sono un’ipotesi, sono in gran parte garantiti: l’effetto del cambio dei prezzi diventerà più visibile, ci saranno nuove tariffe all’ingrosso a partire dal secondo trimestre, la stabilizzazione della base clienti continuerà” per esempio.

“Già per il secondo trimestre miriamo a essere sostanzialmente ‘stabili’ dal punto di vista dei ricavi e dell’ebitda in Italia” mentre la generazione di cassa “migliorerà nel corso dell’anno”. “L’anno scorso ho detto che vogliamo essere il primo management che negli ultimi 12 anni è in grado di raggiungere la guidance per due anni consecutivi, e siamo sulla buona strada”.

Tornando a Netco, valeva la pena prendersi qualche settimana in più, spiega Labriola agli analisti, per ottenere un prezzo equo. “Sono importanti sia il tempo che l’execution ma è anche importante avere un’offerta senza condizioni particolari, come sull’antitrust” ha aggiunto. Il mercato spera in un offerta di Kkr (oggi a 21 miliardi) ritoccata al rialzo e indiscrezioni di stampa ipotizzano che in un secondo momento possa trovare spazio un veicolo del governo, che sia Cdp o F2i.

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