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Competenze, l’importanza della formazione per il successo del capitalismo familiare

Le imprese familiari hanno una grande incidenza sul nostro tessuto produttivo, nel pieno riconoscimento del ruolo strategico del ‘capitalismo familiare’ italiano anche a livello internazionale. Basti pensare al miracolo economico del Dopoguerra, che segnò di fatto la nascita del Made in Italy.

Dalla galassia di aziende della famiglia Berlusconi alla holding dei Benetton, dal Gruppo Pellegrini a settori come il food (Bauli, Barilla, Cremonini, De Cecco), il chimico-farmaceutico (Angelini, Bracco) o la moda – con aziende come Prada e Cucinelli – sono innumerevoli le nostre imprese a gestione familiare conosciute e riconosciute a livello internazionale.

In un contesto in cui il 75,2% delle aziende italiane con almeno tre addetti risulta controllato, direttamente o indirettamente, da una persona fisica o una famiglia , è opportuno ragionare sull’impatto del progresso tecnologico e del rapido processo evolutivo sulle loro governance e sui relativi processi decisionali.

Un tema cruciale è, infatti, quello di assicurare un corretto passaggio generazionale. Momento particolarmente complesso visto che solo il 30% delle imprese sopravvive al proprio fondatore ed il 13% arriva alla terza generazione .

Aziende del calibro di Luxottica, ad esempio, sono state segnate da operazioni societarie che hanno trasferito il centro decisionale al di fuori del contesto familiare, talvolta mediante fusioni con gruppi stranieri.

In realtà la ‘successione familiare’ può portare grandi opportunità in termini di innovazione, se si riesce nell’obiettivo di mitigare il rischio indebolimento. Adottando un approccio ‘up & down’, spesso si registrano modelli conservativi da parte delle vecchie generazioni, ancorate agli esiti vincenti del passato, ma con il rischio di non avere più la ricetta del successo in un mondo in rapida evoluzione.

Tutto ciò implica la necessità di adeguare i sistemi formativi tradizionali, promuovendo fra i nativi digitali ed i giovani eredi nuove skills come la recettività trasversale, per superare il conservatorismo e cogliendo stimoli anche dai segnali deboli.

È importante creare spazi di responsabilità sempre crescenti, in un processo di contaminazione che parta dal know-how consolidato, anticipi in chiave predittiva i processi di trasformazione digitale e transizione green e guardi verso orizzonti nuovi, spesso inimmaginabili.

Rispetto al passato i cambiamenti dovuti alle nuove tecnologie si sommano quotidianamente alle innovazioni portate avanti anche dalla fisica quantistica, tutti fenomeni a cui le giovani generazioni possono guardare per portare una nuova visione, pur mantenendo il radicamento nei valori aziendali.

Per il perseguimento di questi obiettivi, la formazione continua ed il confronto costante rivestono un ruolo fondamentale per garantire le necessarie competenze tecniche, ma anche spirito imprenditoriale, leadership, visione e strategia. Tutte componenti di quel capitale invisibile in grado di supportare la continuità operativa e lo sviluppo aziendale.

 

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