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Patrizia Sandretto Re Rebaudengo: portare l’arte tra le persone in modo concreto e solidale

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo
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L’arte contemporanea ci allena alla complessità, alla curiosità, alle domande. Ci esercita alla riflessione sul passato e al pensiero del futuro. Appartiene al presente perché abbraccia opere realizzate da artiste e artisti che vivono il nostro tempo, con la sua intensità, le sue emergenze, le attese. A differenza dell’arte del passato, ci offre la preziosa opportunità di comunicare, di aprire un confronto vitale con gli artisti. L’arte contemporanea riguarda la sfera della creatività, dell’invenzione e del talento ma anche il dominio razionale della progettazione e della produzione. Le opere di oggi possono essere dipinti o sculture ma anche fotografie, installazioni, video, immagini digitali e realtà aumentata.

Ideatore dell’opera, l’artista è il regista dell’intero ciclo di vita del progetto, nel quale converge un ampio ventaglio di expertise e professionalità. Investire nella cultura, quindi, è rivolgere risorse all’accrescimento del nostro patrimonio e alle diverse connessioni e ricadute che questo genera.

Ho studiato Economia e Commercio all’Università di Torino e dopo la laurea ho lavorato nell’azienda di mio padre. Quando nel 1992, dopo un viaggio nella Londra degli Young British Artists, ho deciso di iniziare una collezione, ho da subito cercato un equilibrio tra la libertà espressiva degli artisti e la mia formazione economico scientifica.

Ho sempre interpretato l’arte contemporanea come un dispositivo di creazione di senso, di cambiamento, un ponte tra prospettive diverse, un generatore di idee e di visioni. Nel 1995 ho dato vita alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo perché ho sentito la necessità di tradurre la mia passione privata di collezionista in un’attività rivolta alla sfera pubblica, direttamente e responsabilmente impegnata nel sostegno agli artisti, nella realizzazione di mostre e nella committenza e produzione di nuove opere.

La Fondazione non è mai stata la casa della mia collezione. È un centro di produzione dell’arte e della cultura contemporanee, che vive nel rapporto con i pubblici, con gli artisti, i galleristi, i curatori, gli altri spazi museali pubblici e privati.L’impegno a favore della cultura, il sostegno alle nuove generazioni artistiche e curatoriali, la diffusione della conoscenza dell’arte e la formazione di un pubblico ampio – coinvolto e partecipe – sono missioni centrali sulle quali la Fondazione lavora da sempre per supportare lo sviluppo culturale del nostro Paese.

I valori che animano il nostro lavoro si riassumono nell’idea di portare l’arte in mezzo alle persone in modo concreto e solidale, progettare proposte sempre nuove di formazione, di mediazione, di educazione. Lavoriamo a favore di una cultura diffusa e democratica e attribuiamo all’arte una specifica funzione sociale. Puntiamo a declinarla in modo eterogeneo per raggiungere pubblici diversi, per toccare temi, per innescare riflessioni, per porre radici nel tessuto sociale e urbano del territorio, sempre mantenendo lo sguardo rivolto al panorama internazionale. Con la mediazione culturale e i programmi educativi, accogliamo e coinvolgiamo visitatori, bambini, studenti, giovani, docenti, famiglie, persone vulnerabili secondo una filosofia di accessibilità reale ed efficace.

Sono convinta che l’arte stessa sia innovazione, comunicazione, scambio, interdisciplinarità. Seguendo questa visione, a settembre 2022, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha costituito un Advisory Board, presieduto dal professor Marcello Presicci, e composto di prestigiose ed eterogenee personalità, rappresentative di realtà italiane che non operano esclusivamente nel mondo dell’arte, con l’obiettivo di rafforzare attraverso il confronto le proprie attività nel campo dell’arte e della cultura contemporanee.

Condividiamo l’idea che l’arte possa essere uno strumento inedito di interpretazione del reale, analitico e macroscopico a un tempo, capace di interpretare fuori dalla letteralità i fenomeni complessi che attraversano le nostre società, il nostro presente. Sono convinta che gli artisti, generando domande più che fornendo risposte, ci aiutano e ci aiuteranno sempre a elaborare in profondità il momento storico in cui viviamo.

A una Fondazione come la mia e alle istituzioni italiane che si occupano di cultura spetta il compito di continuare a sostenerli, producendo e presentando i loro lavori. Contenuti e progetti digitali hanno e avranno un ruolo strategico nella programmazione futura, affiancando la centralità dello spazio espositivo e la possibilità di un contatto vivo con le opere, anche promuovendo forme di arte pubblica. In questa fase di ridefinizione dell’uso dei luoghi della collettività, l’arte contemporanea potrà contribuire al ridisegno della città, del suo panorama architettonico e umano.

Nel 2019 è nato il Parco d’arte Sandretto Re Rebaudengo sulla collina di San Licerio, a Guarene. Il Parco, sempre aperto al pubblico, è un punto d’incontro, di equilibrio e di dialogo tra la natura e le opere site-specific di artisti provenienti da tutto il mondo, installate accanto ai filari di una vigna di Nebbiolo, tra i salici, i cipressi e le querce.

La capacità dell’arte di generare nuove idee risponde appieno alla domanda d’innovazione del nostro Paese. L’arte contemporanea non si limita a una funzione formale, estetica, legata alla bellezza, ma sa assumere una funzione sociale e dinamica, che è la base per costruire sinergie e progettualità per il futuro.

*collezionista d’arte e mecenate italiana, fondatrice della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

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