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Pisani si insedia come Capo della Polizia e promette subito che “ci saranno cambiamenti”

Vittorio Pisani (nella foto in evidenza assieme all’indimentcato ex Capo della Polizia Antonio Manganelli) si insedia nel giorno del suo 56/o compleanno al vertice del Dipartimento della pubblica sicurezza. “La costante evoluzione della società ci impone di essere, senza ritardo, in grado di garantire un sistema di sicurezza collettivo che sia al passo con i tempi. Da qui, il coraggio delle scelte e dei cambiamenti che saranno necessari”, sono le sue prime parole, nel suo primo intervento da capo della Polizia alla cerimonia di avvicendamento con il suo predecessore Lamberto Giannini, nominato prefetto di Roma. Le parole di Pisani rivelano la sua intenzione di segnare una discontinuità rispetto alla gestione Giannini e Gabrielli. Non è una critica al passato, una esigenza di cambiare.

Vittorio Pisani è una scelta dell ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi – presente alla cerimonia presso la Scuola superiore di polizia – che ha sottolineato come il nuovo Capo della Polizia sarà “chiamato a confrontarsi quotidianamente con una nuova domanda di sicurezza che non si identifica solo con un pur corretto concetto di prevenzione e repressione dei reati, ma è promozione, è pari opportunità, è, in definitiva, il volano per una cittadinanza piena. Sicurezza significa creare uno spazio entro il quale ogni persona abbia la possibilità di esercitare i propri diritti, politici, civili”.

Il nuovo capo – calabrese come un suo illustre predecessore, Gianni De Gennaro, alla squadra mobile di Napoli gli anni chiave carriera – ha ricordato di aver giurato fedeltà alla Repubblica proprio nel cortile della Scuola nel gennaio del 1990. Ha quindi ringraziato la famiglia, con un pensiero a “mio padre e mio suocero, due semplici poliziotti” e a “mia moglie Giulia, per aver cresciuto nelle prolungate assenze lavorative i nostri figli, Francesco e Maria Vittoria”. Ha poi evidenziato l’importanza del coordinamento e delle sinergie – con le altre forze di polizia, con i militari, con l’intelligence – nel contrasto alla criminalità.

“Questa visione di insieme – ha detto – deve essere la strada maestra: solo con la partecipazione di tutte le forze in campo, il Dipartimento della pubblica sicurezza, di cui avrò l’onore e l’onere della responsabilità, potrà adempiere a quella funzione che il Parlamento gli ha voluto assegnare”.

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