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Space2Connect: soluzioni satellitari al servizio delle comunità

Usare lo Spazio a beneficio delle comunità. Space2Connect, la conference dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) organizzata per la prima volta in Italia, a Matera, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), analizza le potenzialità delle telecomunicazioni via satellite, e coinvolge attivamente la catena di valore del settore, rivolgendosi sia al mondo business che alle istituzioni, con l’obiettivo di individuare soluzioni di connettività innovative che siano al servizio della collettività.

Fra i benefici che l’applicazione delle tecnologie spaziali possono portare al quotidiano ed ai singoli cittadini, c’è la sicurezza della rete ferroviaria. “L’Italia è stata fra i primi paesi europei a validare l’utilizzo dell’Ertms con il sistema satellitare”, ha raccontato a Fortune Italia Anna Masutti, che è stata alla guida di Rft – rete ferrovia Italiana – fino alla scorsa settimana, ed ha partecipato alla Space2Connect proprio per raccontare dell’eccellenza italiana nell’applicazione delle tecnologie satellitari alla rete ferroviaria. La Masutti, che insegna anche diritto della navigazione presso l’Alma Mater studiorum di Bologna, ci ha spiegato che “questo Sistema può essere utilizzato in tutta l’Europa. E l’Italia è stata da subito ‘game changer’ e ha iniziato fin dalla fine dei primi anni 2000 a lavorare a un programma di validazione dell’utilizzo dell’Ertms con il sistema satellitare”.

Per Ertms si intende una tecnologia ferroviaria di monitoraggio – l’European Rail Traffic Management System – che viene utilizzata in tutta Europa e viene ora potenziata grazie all’utilizzo del sistema di navigazione e localizzazione satellitare della costellazione Galileo.

Anna Masutti, già presidente di Rete Ferroviaria Italiana

Il sistema, in pratica, spiega la Masutti, “garantisce una maggior sicurezza lungo il percorso dei treni, che possono anche viaggiare riducendo la distanza” che separa i diversi convogli. Il sistema può essere utilizzato, ad esempio, “nei nodi ferroviari delle grandi città, quando i treni arrivano in stazione tutti insieme, si può prevedere un ravvicinamento dei treni per regolare l’ingresso nella stazione”.

Nell’ambito del ‘Trail european network’, che vede coinvolti tutti gli attori del trasporto ferroviario europeo, il nostro Governo sostiene attivamente il progetto e sta investendo nell’implementazione, “si prevede la copertura dell’intero sistema ferroviario europeo entro il 2043, e tante le scommesse e le sfide per rendere questa tecnologia più sostenibile, economica”, dice l’esperta.

“Stiamo lavorando con Asi e Esa però è importante collaborare per convincere tutti i players e gli operatori del settore di quanto sia importante lavorare insieme. Ci sono difficoltà nell’implementazione, ma tutte le nuove tecnologie hanno questi passaggi, ma i benefici sono grandi, ricordiamolo. È importante dire agli europei che con questo saranno più al sicuro, sono investimenti che vale la pena fare”.

Si tratta di una tecnologia all’avanguardia, spiega la professoressa, “l’Europa e la stessa Italia hanno investito tantissimo”, parliamo di circa 2mld di euro a livello europeo, già messi a bando, “per collocare questa tecnologia sulla linea, ma si dovrà arrivare a 13 mld di euro entro il i 2036”.

In molti paesi questa tecnologia è già realtà, in Australia, Cina e Stati Uniti, “che hanno sistemi satellitari propri – spiega la Masutti – l’Europa può fare molto collaborando con le Agenzie spaziali europee. In particolare sviluppando delle augmentation di Egnos –  European Geostationary Navigation Overlay Service, che è il sistema specifico della costellazione Galileo che è già utilizzato per la navigazione aerea, e che sarà ora implementato anche per quella ferroviaria.

E di che tempi parliamo, affinché questa tecnologia possa diventare realtà anche in Italia? “I tempi possono essere anche brevi, è sempre difficile definirli, anche perché dovremmo poi considerare anche altre applicazioni possibili. Ad esempio, un’altra tecnologia disruptive, che potrebbe diventare presto realtà sempre grazie alla stessa tecnologia Egnos,  è l’automobile senza pilota. Nel gruppo FS c’è anche Anas, e magari in un futuro prossimo si potrà anche pensare di avere automobili senza pilota ma a guida sicura”.

E la tecnologia alla base di queste ‘visioni di futuro’ è anch’essa italiana: è Telespazio che svolge le attività di manutenzione del sistema di Egnos, oltre ai servizi di  telecomunicazioni e quelli logistici, sviluppando inoltre nuovi servizi in vari settori, fra cui quello stradale, ferroviario e marittimo, in ambito pubblico e privato.

 

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