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Gas, Eni annuncia acquisizione di Neptune per 4,9 mld

Claudio Descalzi Ceo Eni

Eni S.p.A. ha annunciato un’operazione da 4,9 miliardi di dollari per l’acquisizione – insieme a Var Energi ASA di cui detiene la maggioranza– di Neptune Energy Group Limited, società indipendente leader nell’esplorazione e produzione, con un portafoglio globale di asset prevalentemente a gas e attività in Europa occidentale, Nord Africa, Indonesia e Australia. Con questa operazione Eni acquisirà l’intero portafoglio di Neptune con esclusione delle attività in Germania – che verranno scorporate dal perimetro prima del closing – e in Norvegia – che saranno acquisite da Var.

“Attraverso questa operazione Eni acquisisce un portafoglio di elevata qualità e a bassa intensità carbonica, con un’eccezionale complementarità a livello strategico e operativo – ha detto Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, commentando l’operazione – Riteniamo che il gas sia una fonte energetica ponte cruciale per la transizione energetica globale, e siamo impegnati ad aumentare la nostra quota di produzione di gas naturale al 60% entro il 2030. Neptune contribuirà al nostro portafoglio prevalentemente con risorse gas”.

Eni puntava Neptune già dalla fine dello scorso anno, poiché la società è interessata ad espandere il proprio business nel settore del gas naturale. Circa tre quarti della produzione di Neptune proviene dal gas naturale nel Mare del Nord, in Nord Africa e in Asia, tutte aree in cui Eni è già presente.

“La sovrapposizione geografica e operativa è sorprendente – ha aggiunto Descalzi – perché aumenta la dimensione di Var Energi; apporta una maggiore produzione di gas e ulteriori opportunità CCUS (Carbon Capture, Utilisation and Storage, ossia Cattura, Utilizzo e Stoccaggio del Carbonio, tecnologie considerate efficaci nel processo di decarbonizzazione, ndr) nel Mare del Nord; consolida la posizione di Eni come prima compagnia internazionale in Algeria, fornitore chiave di gas per i mercati europei; incrementa la presenza di Eni nell’offshore dell’Indonesia, con forniture all’impianto di GNL di Bontang e ai mercati nazionali. Ci aspettiamo inoltre che questi volumi addizionali di gas garantiscano ulteriori opportunità di ottimizzazione per le attività GGP di Eni. L’operazione  – ha sottolineato l’amministratore delegato di Eni – aggiungerà circa 4 miliardi di metri cubi di gas da destinare ai consumatori europei. Un ulteriore aspetto cruciale dell’operazione è il basso costo delle nuove forniture e l’incremento di flusso di cassa che porta a Eni. La natura e le sfide della transizione energetica richiedono una risposta focalizzata, e questa operazione evidenzia in particolare due aspetti importanti della strategia finanziaria di Eni: la flessibilità e l’opzionalità che la nostra elevata liquidità e il nostro basso leverage offrono, e il nostro innovativo modello satellitare che contribuisce ad accedere a capitali dedicati”.

Neptune è stata fondata nel 2015 da Sam Laidlaw e attualmente è controllata da China Investment Corporation, da fondi gestiti da Carlyle Group e CVC Capital Partners e da alcuni manager della società. La sua produzione è considerata competitiva in termini di costo e ha un basso livello di emissioni. Secondo i termini concordati, Neptune Global Business avrà un Enterprise Value pari a 2,6 miliardi di dollari, mentre Neptune Norway Business avrà un Enterprise Value pari a circa 2,3 miliardi. Al 31 dicembre 2022, il debito netto del Neptune Global Business (pro-forma per la vendita del Neptune Norway Business) era pari a circa 0,5 miliardi. Il corrispettivo netto finale per le operazioni di Eni e Var sarà pagato in contanti al momento del loro completamento.

Secondo la nota di Eni, l’operazione rappresenta un’opportunità eccezionale per l’azienda, consentendole di integrare le proprie attività in aree geografiche chiave, di sostenere l’obiettivo del 60% di produzione di gas naturale e di raggiungere un livello di zero emissioni nette nel business Upstream entro il 2030. L’acquisizione di Neptune è coerente con il framework operativo e finanziario di Eni e con gli obiettivi definiti nel Piano 2023-2026, consentendo di incrementare gli utili e i flussi di cassa, nonché di creare valore addizionale per gli azionisti.

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