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Produzione di bandiera, la stagione della svolta

Il cinema italiano, come tutto il mercato, si sta riprendendo. Uscire dalla drammatica situazione del Covid non è stato semplice, ma i risultati iniziano a vedersi in termini di incassi, anche se mancano ancora gli acuti del periodo pre pandemico. I dati Cinetel indicano che nel periodo considerato gli incassi del nostro cinema, più le coproduzioni, sono stati di 82,7 milioni di euro, contro i 50,7 milioni dello stesso periodo della stagione precedente; si tratta di una crescita notevole del 63%. Nello stesso periodo del 2018/2019, l’incasso era stato di 98,5 milioni di euro, quindi il 2022/2023 ha registrato una flessione solo del 16%. Il miglioramento dei dati del nostro cinema si è consolidato soprattutto nel corso di quest’anno grazie a performance di film che hanno permesso alla nostra produzione di crescere sensibilmente rispetto al 2021/2022. Altri dati che simboleggiano la differenza delle due stagioni si riscontrano nel numero di film che hanno superato il milione di euro; sono saliti dai 16 del 2021/2022 ai 23 del 2022/2023 mentre erano stati 25 nel 2018/2019.  

Commedie più o meno amare

La commedia italiana è considerata negli ultimi anni un genere in difficoltà, non più in grado di catalizzare l’attenzione del grande pubblico. Se è vero che è sempre più raro che vengano distribuiti film da 10 milioni di incasso, a parte Zalone e Ficarra&Picone, è anche vero che in questi ultimi mesi alcune soddisfazioni ci sono state. Ci riferiamo soprattutto ai 7,2 milioni de “Il grande giorno” con Aldo, Giovanni e Giacomo. Il trio comico ha mantenuto un rapporto di fidelizzazione con il proprio pubblico e con l’uscita natalizia. È stato anche il film di maggior successo di tutto il periodo. In questo contesto di mercato, discreti sono stati i 3 milioni di “Tramite amicizia” di Alessandro Siani, un incasso migliore rispetto a “Chi ha incastrato Babbo Natale?” del 2021, quando la crisi pandemica era ancora forte, ma certo lontano dalle performance dei suoi film degli anni precedenti. Si è confermato ancora convincente il binomio Riccardo Milani – Antonio Albanese in “Grazie ragazzi” (2,5 milioni), con la storia di un attore sul viale del tramonto che ritrova vitalità andando a insegnare in un carcere. Sono poi stati proposti esempi di commedie più amare come “I migliori giorni” di Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo (1,8 milioni), film sarcastico sui rapporti umani, o come “Vicini di casa” (1,5 milioni) di Paolo Costella, che mette sotto la lente di ingrandimento la vita di coppia. In entrambi i casi si tratta di film con incassi in linea con le previsioni anche se non sono riusciti ad allargare troppo il loro pubblico.

Coproduzioni e film family

Sono state diverse le coproduzioni con altri Paesi. In queste righe ci soffermiamo su due titoli. Le otto montagne di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch si è rivelato il secondo titolo per incassi con i suoi 5,7 milioni di euro di box office. Forte del bestseller da cui è tratto, della collocazione natalizia e della bravura dei due attori protagonisti – Alessandro Borghi e Luca Marinelli – questa storia di amicizia e fedeltà ha saputo conquistare il pubblico. Più difficile, invece, il percorso per “Bones and All” di Luca Guadagnino; un film non semplice che affronta anche l’argomento del cannibalismo e che forse anche per questo ha ottenuto una risposta interlocutoria dal pubblico, come dimostra l’incasso di 1,3 milioni di euro. Il genere family è uno dei più importanti perché riuscire a portare le famiglie al cinema, è quasi sempre indice di successo. In questo ambito, continua a funzionare il brand dei Me contro Te che, con “Missione Giungla”, hanno confermato di essere sempre attesi dal pubblico dei bambini come dimostra l’incasso di 4,8 milioni di euro. “Tre di troppo”, seconda regia per Fabio de Luigi, ha totalizzato 4,7 milioni di euro che hanno premiato una commedia perfetta per le famiglie, gradevole e divertente.

Biopic di successo

Un genere che ha funzionato molto bene è quello di film ispirati a personaggi fondamentali della cultura italiana. In questo senso grande successo è stata la dramedy de “La stranezza” di Roberto Andò (5,7 milioni di box office), che ha portato sullo schermo la figura di Pirandello, riuscendo a creare un’ottima alchimia tra un attore “classico” come Toni Servillo e il duo comico di Ficarra e Picone. Hanno scelto vie di racconto più tipiche del genere biografico sia Michele Placido con il suo “L’ombra di Caravaggio” (2 milioni di incasso), ben interpretato da Riccardo Scamarcio, sia Pupi Avanti con il suo “Dante” (1,8 milioni di incasso), un progetto inseguito per molti anni, non facile da realizzare e che è stato premiato dal pubblico con una lunga tenitura in sala.

Noir e non solo

Una caratteristica che aveva segnato il cinema italiano prima della pandemia, è quella dei film di genere. Nella classifica che analizziamo, purtroppo risaltano solo due esempi. Ci riferiamo al bel polar notturno di “L’ultima notte di Amore” di Andrea di Stefano che, anche grazie alla presenza di Piefrancesco Favino come protagonista, ha raggiunto i 3,2 milioni di box office. Invece, la seconda puntata delle avventure di Diabolik dei Manetti Bros., con l’episodio “Ginko all’attacco!”, ha faticato di più rispetto al film del 2021, incassando 1,2 milioni di euro e riuscendo a coinvolgere quasi esclusivamente gli appassionati del fumetto. 

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