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Riforma del Fisco, parte il conto alla rovescia tra sfide e aspettative

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Il varo della delega fiscale e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale hanno dato il via al conto alla rovescia per la tanto attesa riforma delle tasse in Italia. Ora, si ha un massimo di 24 mesi per elaborare i decreti delegati che definiranno concretamente il nuovo sistema tributario. Tuttavia, il governo sembra intenzionato a muoversi rapidamente, con l’ipotesi di introdurre già nella prossima manovra le prime misure, a cominciare dall’Irpef.

Il cuore della delega fiscale è la creazione di un sistema ad aliquota unica, dove la progressività sarebbe garantita attraverso detrazioni legate alla famiglia e al lavoro. Una delle prime tappe, già per quest’anno, potrebbe essere la riduzione delle attuali quattro aliquote a tre, avviando così il processo di semplificazione.

Tuttavia, il nodo cruciale è rappresentato dalle risorse. Il finanziamento delle nuove misure è strettamente legato alla crescita economica, all’andamento delle entrate e al costo del debito. Questi temi cruciali hanno ricevuto segnali dai mercati e dagli analisti. L’agenzia di rating Fitch ha rivisto al ribasso le stime del Pil di alcune economie sviluppate, ma ha tenuto l’Italia fuori da questa revisione negativa. Fitch prevede un aumento dello 0,1% per il PIL italiano grazie ai “migliorati trend negli investimenti”, un segnale positivo in un contesto di incertezza economica globale.

Tuttavia, la sfida principale resta quella del debito pubblico, che a giugno ha raggiunto un nuovo record di 2.843,1 miliardi di euro. Con il possibile aumento dei tassi di interesse, la spesa per interessi crescerà ulteriormente, limitando lo spazio per manovre di bilancio.

Nonostante queste sfide, ci sono anche segnali positivi. Le entrate fiscali e contributive hanno registrato una crescita del 3,6% nel primo semestre, rappresentando un incasso aggiuntivo di circa 13,5 miliardi di euro. Questo risultato è stato accolto positivamente, specialmente alla luce del rallentamento dell’economia nel secondo trimestre.

La strada per trovare le risorse necessarie risulta comunque stretta. La riduzione delle aliquote potrebbe costare tra i 3 e i 4 miliardi, e c’è la necessità di finanziare ulteriori misure come la riduzione delle tasse sulle tredicesime e l’implementazione dell’imposta minima nazionale sulle multinazionali.

Inoltre, la legge di Bilancio prevede altre priorità, come il taglio del cuneo fiscale e l’adeguamento delle pensioni all’inflazione, che richiederanno finanziamenti significativi. Il governo è anche impegnato a lavorare sulla flessibilità in uscita dal mercato del lavoro, confermando la quota 103 anche per il 2024 e ampliando le categorie dell’Ape Sociale.

In conclusione, il conto alla rovescia per la riforma delle tasse in Italia è iniziato, ma le sfide e le opportunità sono numerose. La strada verso un nuovo sistema tributario semplificato e sostenibile richiederà attenzione e sforzi congiunti per bilanciare le risorse disponibili e le esigenze della popolazione e dell’economia.

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