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L’economia dell’Europa frena, la Bce valuta se rialzare ancora i tassi

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L’attenzione dei mercati finanziari europei è focalizzata sulla Banca Centrale Europea (Bce) e sulla sua possibile decisione di alzare i tassi nel prossimo futuro. Questa mossa, vista come una scommessa dagli analisti, si presenta con una divisione di opinioni tra gli esperti del settore. Il prossimo rialzo dei tassi potrebbe avvenire in egual misura, ma ciò è ancora oggetto di discussione.

Gli indici Pmi della zona euro, che valutano la propensione alle spese delle aziende nei diversi settori produttivi, hanno contribuito a gettare luce su questa incertezza. Sebbene il settore manifatturiero si mantenga stabile, è emerso un tassello a favore di una pausa nei servizi. Questo è un elemento nuovo, dato che fino a oggi il comparto dei servizi aveva impedito l’insorgere di possibili recessioni. Tuttavia, le prospettive in questo settore sono ora in calo, molto al di sotto delle stime previste.

Nel contesto di questa incertezza, la prossima riunione di metà settembre della Bce è attesa con grande interesse. La banca centrale potrebbe decidere di non procedere con il decimo rialzo consecutivo dei tassi, allo scopo di dare un respiro all’economia.

I dati dell’indice Pmi del settore servizi in Germania hanno svelato un calo a 47,3 punti rispetto alle stime di 51,5 e al valore di 52,3 registrato nel mese precedente. La situazione non è migliore in Francia, con i dati complessivi dell’Eurozona che raggiungono i 48,3 rispetto ai 50,5 previsti.

Parallelamente, l’indicatore di fiducia dei consumatori è sceso di 0,9 punti sia nell’Unione Europea che nell’area dell’euro. L’indice si colloca rispettivamente a -17 e a -16 punti, ben al di sotto della sua media a lungo termine.

Le pressioni sui dirigenti della Bce da parte dei governi europei sono evidenti. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso critiche verso la Bce per gli aumenti dei tassi, sostenendo che tali misure danneggiano la crescita del paese. Tajani ha citato l’esempio della Cina, dove il tasso di interesse è stato ridotto per contrastare la crisi immobiliare.

L’attenzione ora si sposta verso la Federal Reserve (Fed) americana, che sta per tenere il tradizionale meeting di Jackson Hole. I tassi dei mutui americani stanno raggiungendo livelli massimi dal 2000, con tassi fissi a 30 anni che hanno raggiunto il 7,31%. Il discorso del governatore Powell durante il meeting sarà scrutato con attenzione per capire la direzione che prenderanno le politiche monetarie negli Stati Uniti.

In conclusione, l’incertezza e le aspettative dei mercati stanno plasmando il futuro delle politiche monetarie in Europa e negli Stati Uniti. La Bce si trova a un bivio tra le pressioni per continuare ad aumentare i tassi e i segnali di rallentamento dell’economia europea. La prossima mossa della Banca Centrale Europea avrà sicuramente un impatto significativo sui mercati finanziari globali.

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