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X, secondo i calcoli di Musk, avrebbe perso il 90% del suo valore

Elon Musk

Elon Musk dice le cose più stravaganti. Il messaggio che però ha pubblicato alle 19:04 del Labor Day (lunedì 4 settembre, ndr) potrebbe essere la valutazione più negativa e autocritica, mai rilasciata da un leader aziendale sulla propria impresa.

Stiamo parlando dell’affermazione ‘sparata’ da Musk durante il suo attacco contro la Anti-Defamation League (ADL), un’organizzazione di diritti civili guidata da ebrei. La ADL aveva fortemente protestato contro i tweet antisemiti provenienti da gruppi di haters di estrema destra, pubblicati e permessi sulla piattaforma X (ex Twitter). Elon ha accusato la ADL di essere “aggressiva nelle richieste di bandire gli account dai social media anche per infrazioni minori” e che l’organizzazione stava cercando di “uccidere X” spingendo gli inserzionisti ad evitare il sito.

Non è stato però l’aver sparato ancora una volta a vanvera ad aver sorpreso tutti, quanto l’aver reso pubblico un dato sul presunto danno finanziario che l’ADL avrebbe inflitto. Un numero che probabilmente sorprenderà i suoi partner, ma anche i creditori.

Da quando ha acquistato la piattaforma lo scorso ottobre, Musk ha detto molte volte che il suo valore è crollato, principalmente a causa di un disastroso calo dei ricavi pubblicitari. Il Ceo di Tesla ha acquistato Twitter per 44 mld di dollari, finanziati per 13 mld con prestiti da banche commerciali e di investimento di alto livello, e 31 mld di dollari in capitale. Per quest’ultima parte, Musk ha contribuito con circa 24 mld di dollari in contanti, mentre un gruppo di amici investitori, tra cui Larry Ellison, Ron Baron e il Principe Al Waleed dell’Arabia Saudita, ne ha forniti 7.

Nel post, Musk accusa ADL, che “sembra responsabile della maggior parte della perdita di ricavi” e aggiunge: “Non vedo alcuno scenario in cui siano responsabili per meno del 10% del calo di valore totale, quindi circa 4 mld di dollari“. È logico supporre che per ‘valore’ Musk intenda i 44 miliardi di dollari pagati per la proprietà, non solo alla parte di capitale. Dopotutto, se si acquistasse una casa per 440.000 dollari, prendendo in prestito 130.000 dollari e finanziando i restanti 310.000 dollari in contanti, e il prezzo scendesse, si calcolerebbe la diminuzione del ‘valore’ in base a quanto meno di 440.000 dollari l’abitazione verrebbe venduta oggi.

Secondo i calcoli di Musk, la ADL avrebbe fatto evaporare da sola circa 4 mld di dollari del ‘valore’ di X, e quei 4 miliardi rappresentano circa il 10% dell’intero calo del valore dell’azienda. Questa formula porrebbe il calo totale a 40 mld di dollari. Dal momento che Musk e i suoi partner hanno pagato, compresi i debiti, proprio 44 mld di dollari, sta implicitamente suggerendo che la piattaforma varrebbe ora circa 4 miliardi di dollari (il prezzo di acquisto di 44 miliardi di dollari meno i 40 miliardi di dollari di ‘distruzione del valore’), per un calo del 90%. Sta dicendo dunque che i 31 miliardi di dollari investiti in capitale da lui e dai suoi partner sono completamente scomparsi e che una grande parte del debito fornito dalla ‘crema di Wall Street’ è ora in profondo rosso.

Elon Musk crede davvero che X valga ora 4 miliardi di dollari, come suggerisce il suo post al vetriolo? Forse no. Ma così ha appena inflitto un altro colpo alla sua già martoriata immagine che indebolirà ulteriormente la sua posizione agli occhi degli inserzionisti. Il suo punto di vista potrebbe essere che sia accettabile esagerare il dolore e lanciare numeri a caso quando si è le vittime, quando è colpa di qualcun altro. Se X si rivelerà davvero un cataclisma finanziario, è probabile che le persone dimentichino le scuse ed esaminino i passi falsi del suo unico imprevedibile proprietario.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com.

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