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Investimenti in formazione: imprese familiari al passo con il futuro

Le imprese familiari italiane stanno dimostrando una crescente propensione a investire nella formazione dei loro dipendenti, con l’obiettivo di affrontare le sfide dei cambiamenti in atto nel mondo del lavoro. Secondo un recente rapporto intitolato “Strategie e politiche di formazione nelle imprese familiari,” tra il 2022 e il 2024, ben 7 imprese familiari su 10 stanno destinando risorse alla formazione del personale.

Il rapporto, realizzato da ASFOR, il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne e CUOA Business School e presentato in collaborazione con Unioncamere, rivela che la propensione a investire in formazione è particolarmente alta tra i giovani imprenditori, con il 73% di loro che ha dichiarato di aver già investito in formazione nel triennio pre-Covid e di avere l’intenzione di continuare a farlo nei prossimi anni.

Tuttavia, le donne a capo di imprese familiari sembrano incontrare maggiori difficoltà nell’investire in formazione, con solo il 66% di loro che ha dichiarato di averlo fatto e che prevede di continuare a farlo nel prossimo triennio.

Il titolo di studio dell’imprenditore sembra influenzare la propensione a investire in formazione, con il 78% di coloro che sono laureati che hanno già investito in formazione e che intendono farlo nei prossimi anni. Al contrario, solo il 55% delle imprese familiari guidate da imprenditori con al massimo la licenza media ha dichiarato di aver investito in formazione.

L’autofinanziamento si conferma come il principale canale di finanziamento per i percorsi formativi, con l’80% delle imprese familiari che prevede di utilizzare risorse interne per questo scopo. Solo il 29% si avvarrà dei fondi regionali, mentre il 23% utilizzerà i fondi interprofessionali.

Un aspetto interessante evidenziato dal rapporto è che le imprese familiari del Mezzogiorno e quelle guidate da imprenditori under 35 sembrano avere una maggiore consapevolezza dell’importanza della formazione come strumento di crescita e sviluppo. Ad esempio, il 73% delle imprese familiari giovanili ha già investito in attività formative e prevede di farlo anche nei prossimi anni.

Tuttavia, le politiche di formazione del personale faticano a radicarsi tra le imprese familiari più piccole, con meno di 50 dipendenti. Solo il 65% di queste aziende prevede di investire in formazione nel prossimo triennio, a differenza dell’86% delle imprese medio-grandi.

In conclusione, il rapporto sottolinea l’importanza dell’investimento nel capitale umano per le imprese familiari italiane. La formazione è vista come uno strumento essenziale per affrontare le sfide della modernità e per garantire la crescita e l’innovazione all’interno delle aziende. La valorizzazione del capitale umano rappresenta la vera sfida competitiva per le imprese familiari, e investire in formazione è il primo passo per affrontarla con successo.

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