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Abarth e Citroen 2CV, Stellantis festeggia due volte

A volerle contare tutte sarebbero 135 le candeline da spegnere in questi giorni in casa Stellantis. Le prime 60 per festeggiare Abarth, perché era esattamente il 1963 quando Carlo Abarth presentò al pubblico del compianto Salone di Torino la Fiat 595. Le altre 75 candeline illuminano invece la torta della Citroen 2 CV, una delle automobili più iconiche e soprattutto riconoscibili della casa transalpina. 

Partiamo dalla prima Abarth della storia: realizzata sulla piattaforma della Fiat 500 D – modello che già da due anni spopolava nelle concessionarie  – dovette il suo nome “595” alla cilindrata che fu aumentata grazie ad un lavoro meticoloso su pistoni e cilindri. Il look voleva trasmettere voglia di pista, e per questo la vettura fu vestita con una griglia anteriore traforata tipo 850TC, con la scritta “Fiat Abarth 595” in metallo lucido sul cofano e soprattutto con la scritta “World Champion” sul lato destro. La sua anima corsaiola era sottolineata anche e soprattutto dalla marmitta sportiva a doppia uscita.

In sintesi: Carlo Abarth prese un’auto di successo come il mitico “cinquino” dotandolo del 30% in più di potenza rispetto alla versione originale, 27 Cv a 5.000 giri, in grado di spingere la frizzante vetturetta a 120 orari. Più o meno la stessa ricetta (vincente) che oggi il marchio dello Scorpione ha utilizzato per realizzare la Nuova Abarth 500e, nata dalla Fiat 500 elettrica. 

La storia della Citroën 2 CV è invece diversa. Prodotta in più di 5 milioni di esemplari fino al 1990, venne progettata presso l’ufficio stile Citroën in Rue du Théâtre a Parigi e messa a punto presso il centro prove La Ferté-Vidame nella regione dell’Eure et-Loir, per essere svelata al pubblico al Salone di Parigi il 7 ottobre del 1948.

Tutto nacque però molto prima, da un progetto del 1936 che si chiamava TPV, Toute Petite Voiture, il cui obiettivo era quello di dar vita a un prodotto economico e versatile, accessibile a tutti. La prima TPV pesava solo 370 kg ed aveva un solo faro, poteva trasportare quattro persone, 50 kg di bagagli e viaggiare a una velocità massima di 50 km/h. La passerella dove nel 1939 sarebbe dovuta debuttare era quella del Salone di Parigi, ma la Seconda Guerra Mondiale mandò tutto in frantumi. 

Tutti i 250 esemplari di pre-produzione furono appositamente distrutti tranne quattro, custoditi segretamente presso il Citroën Test Center di La Ferté-Vidame. Finita la guerra, quando iniziò la produzione nel luglio del 1949, la 2 CV debuttò con motore bicilindrico boxer da 375 cm3 da 9 Cv raffreddato ad aria, che garantiva una velocità massima di 50 km/h.

Da quel momento fu un successo crescente: la 2 CV avrà ben dieci serie speciali e l’apprezzamento di una moltitudine oceanica di automobilisti non solo francesi. E’ facile dunque comprendere come i suoi 75 anni, candeline a parte, non potevano passare inosservati. Citroen ha quindi pensato bene di organizzare per il prossimo 7 ottobre un evento unico presso Conservatoire Citroën di Aulnay-sous-Bois dove si riuniranno settantacinque 2 CV restaurate e mantenute con passione da collezionisti privati. Una bella occasione anche per visitare il Museo e fare una scorpacciata dei 250 modelli che stanno lì a raccontare la storia del marchio del double chevron. 

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