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Manovra, caccia alle risorse per pensioni e stipendi

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La preparazione della Manovra di Bilancio 2023 in Italia è in corso, e il governo sta cercando di trovare le risorse necessarie per finanziare i suoi obiettivi prioritari. Il tesoretto in deficit di 15,7 miliardi di euro è già stato praticamente assegnato a diverse iniziative, tra cui il taglio del cuneo fiscale, le modifiche alla nuova Irpef e un pacchetto di misure per le famiglie. Tuttavia, il governo spera di poter garantire risorse aggiuntive, a condizione che riesca ad allargare il bilancio.

L’obiettivo del governo è quello di realizzare una legge di bilancio “asciutta” con un ammontare di spesa compreso tra 22 e 25 miliardi di euro. Tuttavia, questo obiettivo appare già impegnativo, considerando che il governo ha indicato alcune priorità chiave. Tra queste priorità ci sono il rinnovo dei contratti nella pubblica amministrazione, con un focus particolare sul settore sanitario, e il potenziamento degli investimenti pubblici, con un’enfasi sui progetti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Inoltre, il finanziamento delle politiche esistenti rimane una priorità.

La pubblica amministrazione e le pensioni saranno al centro di un decreto da 3,2 miliardi di euro con cui il governo anticipa alcune misure previste nella Manovra di Bilancio. Questo decreto è previsto essere presentato al Consiglio dei Ministri dopo il 12 ottobre, una volta che le Camere avranno approvato la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef) e autorizzato il ricorso all’indebitamento.

La proroga del mercato tutelato dell’energia, che scade a gennaio per il gas e ad aprile per l’elettricità, è già stata annunciata dalla viceministra all’Ambiente, Vannia Gava. Tuttavia, i dettagli di questa proroga devono ancora essere definiti.

Nel settore delle pensioni, si prevede il riconoscimento dello 0,8% di conguaglio per allineare gli assegni del 2023 all’inflazione effettiva. Inoltre, non è esclusa l’ipotesi di una revisione del meccanismo di adeguamento delle pensioni, che potrebbe comportare ulteriori restrizioni.

Le pensioni rappresentano una parte significativa della spesa pubblica, e secondo la Nadef, avranno un impatto crescente sul PIL nei prossimi anni. Nel medio periodo, fino al 2036, la spesa pensionistica è prevista aumentare di 1,9 punti percentuali rispetto al 2024, supponendo una crescita media annua del PIL dell’1%.

La Manovra di Bilancio 2023 è in corso di definizione, ma è già chiaro che il governo sta lavorando in un contesto di finanza pubblica gravato dal crescente peso della spesa per interessi sul debito. Questa spesa è destinata a crescere progressivamente nei prossimi anni, con un picco stimato di 100 miliardi di euro nel 2026.

Le agenzie di rating terranno d’occhio il debito italiano, con Standard & Poor’s che si esprimerà il 20 ottobre, Fitch il 10 novembre e Moody’s il 17 novembre. L’atteggiamento delle agenzie di rating avrà un impatto significativo sulla percezione dei mercati finanziari sulla salute economica dell’Italia.

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