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Salario minimo, approvato il primo documento tecnico del Cnel

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L’Assemblea del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), riunita sotto la presidenza del professore Renato Brunetta, ha aperto la sua sessione con un toccante momento di silenzio dedicato alle vittime di un tragico incidente avvenuto a Mestre la sera precedente. Un gesto di solidarietà e sostegno alla comunità  di Venezia-Mestre in un momento di difficoltà.

Il principale argomento all’ordine del giorno è stato il documento relativo agli esiti della prima fase istruttoria tecnica sul lavoro povero e il salario minimo. Questo documento è stato approvato dalla Commissione dell’Informazione, nonostante il voto contrario della Cgil e l’astensione della Uil. Il documento rappresenta un passo significativo verso una migliore comprensione dei problemi legati al lavoro precario e ai salari minimi in Italia.

Questo documento tecnico si basa sulla Direttiva europea 2022/2041, che ha sollecitato l’analisi e le proposte sull’argomento. Il CNEL ha risposto positivamente all’incarico del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, presentando una memoria sul lavoro povero e il salario minimo, che è stata approvata all’unanimità.

Il documento è suddiviso in 9 punti che affrontano diverse questioni chiave. Uno di questi è il tasso di copertura della contrattazione collettiva in Italia, che si avvicina al 100%, superando di gran lunga il parametro dell’80% stabilito dalla direttiva europea. Questo dimostra l’efficacia del sistema italiano nella regolamentazione dei salari attraverso accordi collettivi.

Il documento rivela anche che il salario medio orario in Italia si attesta a 7,10 euro, mentre quello mediano è di 6,85 euro. Entrambi questi valori superano le soglie del 50% e del 60% stabilite dall’Unione europea. Questi dati evidenziano che l’Italia è in linea con le richieste europee per salari adeguati.

Il documento affronta anche la questione dei “contratti pirati”, che sono stati oggetto di preoccupazione da parte dei sindacati. Si sottolinea la necessità di limitare le organizzazioni non rappresentative attraverso una legge sulla rappresentanza sindacale.

Il CNEL propone inoltre la creazione di un forum permanente per discutere il lavoro povero e il salario minimo e sottolinea l’importanza di collegare le condizioni di lavoro, i salari e la produttività attraverso la contrattazione collettiva.

Infine, il documento suggerisce l’urgente necessità di un piano d’azione nazionale, in linea con la direttiva europea, per garantire salari adeguati e promuovere lo sviluppo armonico della contrattazione collettiva.

La discussione sulla seconda parte del documento, che si concentrerà sulle proposte concrete, è prevista entro il 6 ottobre, con l’Assemblea che si terrà il 12 ottobre. Questo rappresenta un passo importante nel dibattito sul lavoro povero e il salario minimo in Italia, con il CNEL che gioca un ruolo chiave nel formulare soluzioni e raccomandazioni per migliorare la situazione dei lavoratori nel paese.

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