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Il futuro di Tim e la decisione del Governo su Netco: alta tensione con Vivendi

Il destino di Tim, continua a essere al centro di dibattiti e tensioni tra il governo italiano e il principale azionista, Vivendi. Il Ministero dell’Economia (Mef) è determinato a proseguire con il suo piano di vendita della rete di Tim, nonostante le recenti ipotesi circolate dopo l’incontro tra i rappresentanti di Vivendi e il Tesoro la scorsa settimana.

Fonti interne al Mef hanno ribadito con decisione l’intenzione di vendere la rete di Tim e hanno respinto le affermazioni secondo cui Yannick Bollorè e Arnaud de Puyfontaine, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Vivendi, avrebbero offerto una soluzione alternativa per “salvare” Tim senza cedere la rete. Questo incontro ha sollevato alcune voci e speculazioni sul futuro di Tim, ma dal Tesoro si sottolinea che il governo sta procedendo con determinazione nel dossier Netco e che non è in corso alcuna riflessione che possa rimettere in discussione la vendita della rete.

Il governo ha chiarito che intende acquisire fino al 20% di Netco con diritti strategici di governance, come dichiarato nel Memorandum firmato il 10 agosto scorso con il fondo statunitense Kkr. Questo accordo include anche un impegno a investire fino a 2,5 miliardi di risorse pubbliche per garantire il futuro di questo asset strategico e dei dipendenti del gruppo.

L’offerta definitiva e vincolante da parte di Kkr è attesa entro la fine della settimana. Tuttavia, il Mef dovrà ottenere l’approvazione sia della Corte dei Conti che dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato prima di procedere con la firma dell’accordo.

La situazione è resa ancora più complessa dalla possibile escalation legale della controversia. Sebbene il governo italiano abbia scelto di procedere con la vendita della rete di Tim, Vivendi ha manifestato perplessità in merito a questa decisione e ha proposto una soluzione industriale alternativa che prevede un cambio di management senza un aumento di capitale. Questa proposta, secondo fonti finanziarie citate da Repubblica, potrebbe portare Vivendi a intraprendere azioni legali contro il governo italiano.

Il Mef, dopo aver ascoltato le preoccupazioni sollevate da Vivendi, ha dichiarato di riservarsi il diritto di rispondere a tali dubbi sollevati dal socio francese. Tuttavia, gli ambienti del Tesoro hanno smentito categoricamente l’idea che il governo potrebbe cambiare direzione rispetto alla vendita della rete di Tim.

In questo contesto di tensione e incertezza, il futuro di Tim e l’evoluzione della sua rete rimangono al centro dell’attenzione, con molte questioni ancora da risolvere e una possibile battaglia legale in vista. La decisione finale avrà implicazioni significative per il settore delle telecomunicazioni in Italia e per gli investimenti nel paese. Resta da vedere come si svilupperà questa vicenda nei prossimi mesi.

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