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Sviluppo sostenibile di una impresa

Per molti anni abbiamo costruito un mondo del lavoro e delle imprese fondato su alcuni inganni. Nel tempo ci siamo convinti di poter creare noi stessi, per poi viverci, un mondo stabile, controllabile, prevedibile. Le crisi che stiamo vivendo ci stanno semplicemente riportando nella realtà delle cose: il business è parte della vita, e la vita non è per nulla stabile, non è controllabile e tanto meno prevedibile. E le imprese sono la cosa più complessa che ci possa essere. Sono ben oltre organigrammi, processi e procedure: sono un intreccio di vite umane.

Sarà per questo mondo basato in parte su inganni, che gradualmente abbiamo iniziato a viverlo sempre con maggiore finzione. Persone con grandi sofferenze che hanno sentito di non poter fare altro che mostrare sorrisi, persone con grandi paure che dovevano a tutti i costi mostrare sicurezza, persone sempre più sole che dimostravano di avere tutto e non aver bisogno di nulla.

Le crisi che stiamo vivendo potrebbero aprirci gli occhi. Come possiamo allora riaprire allora gli occhi, fare i conti con la realtà nella sua vera natura, e scoprire il più profondo e migliore significato di quello che viviamo, anche al lavoro e nelle imprese? Recuperando una cultura dell’incontro e delle conversazioni.

Per anni abbiamo pensato di poterci affidare a comunicazioni unilaterali, prevalentemente ordini o meri scambi di informazioni, o ancora di comunicazioni finte, fatte di falsi consensi e compromessi.

È il momento di recuperare pienamente il senso stesso del nostro stare insieme, anche al lavoro: incontrarci e dialogare. 

Considero in particolare che ci siano almeno tre qualità, da recuperare maggiormente nelle conversazioni che possiamo avere nella nostra vita al lavoro:

Conversazioni sincere: prendiamoci il rischio di dirci anche cose non sempre gradite. Una sincerità che sa essere rispettosa, ma che eviti di alimentare strati di ‘non detto’. Il ‘non detto’ ci separa gli uni dagli altri. E la distanza fra le persone è la vera crisi da evitare.

Conversazioni di cura: tu per me conti. Attraverso il lavoro e all’interno di questa impresa comune possiamo esserci gli uni per gli altri. Nelle nostre qualità e debolezze, passioni e fragilità. Non per quello che dovremmo essere ma per quel che siamo, e anche soprattutto per quel che possiamo essere insieme. E questo pensiero mi conforta perché anche io ci sarò per altri.

Conversazioni aperte: siamo stati così presuntuosi da pensare che gli incontri servissero solo a scambiarci informazioni o indicare la realtà agli altri. Ogni incontro invece mi può permettere di generare un poco più di me stesso e un poco più di vita. Lo possiamo fare se ci apriamo alla possibilità di generare insieme qualcosa di nuovo, inatteso e non predefinito. Dialoghi che siano generativi.

Lo sviluppo sostenibile di una impresa è essenzialmente intraprendere un viaggio in cui scoprire giorno dopo giorno come essere insieme segno e contributo per una vita migliore. 

Questo parte dalla vita al suo interno: dalla qualità del nostro stare insieme. 

La qualità dei nostri incontri e conversazioni. Incontri che siano momenti di verità, conversazioni che siano sincere, di cura, aperte al nuovo, possibile e migliore, che possiamo generare insieme.

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