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Riforma delle pensioni: quota 103 confermata per il 2024

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Nel contesto dell’attuale dibattito sulla riforma delle pensioni in Italia, le ultime bozze del testo di bilancio suggeriscono che nel 2024 potrebbe essere confermata la possibilità di andare in pensione anticipatamente con la cosiddetta “quota 103”. Tuttavia, sembra che l’ipotesi di “quota 104”, precedentemente discussa, sia stata accantonata.

La “quota 103” permetterà ai lavoratori di andare in pensione anticipatamente se hanno almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi, utilizzando il regime contributivo. Secondo il testo, il trattamento di pensione anticipata avrà un valore lordo mensile massimo che non supererà cinque volte l’importo del trattamento minimo previsto dalla legislazione vigente. Considerando che al momento la pensione minima è di 563 euro al mese, il tetto massimo dell’importo, se si aderisce alla “quota 103”, dovrebbe aggirarsi intorno ai 2.250 euro mensili.

Un altro importante cambiamento previsto riguarda l’aliquota della cedolare secca sugli affitti brevi, che dovrebbe essere aumentata dal 21% al 26%. Questo cambiamento avrà un impatto sul settore degli affitti brevi e influenzerà sia i locatori che gli affittuari.

Il testo in circolazione suggerisce anche una modifica riguardo all’accesso da parte del fisco ai conti correnti dei cittadini morosi rispetto ai tributi. La nuova formulazione parla di “cooperazione applicativa e degli strumenti informatici” per l’acquisizione di informazioni da parte dell’agente di riscossione. Questo cambio mira a semplificare e velocizzare il processo di riscossione fiscale.

Mentre le opposizioni sembrano offrire la possibilità di presentare emendamenti, c’è la tendenza a mantenere il testo pressoché invariato durante il percorso parlamentare.

Oltre a questi temi principali, le bozze contengono anche misure come il taglio del cuneo fiscale confermato per il 2024 per i redditi medio-bassi, con due fasce di applicazione. Sono previsti sgravi fiscali fino a 3.000 euro per le madri con almeno 3 figli, nonché la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro. Tuttavia, i prezzi delle sigarette subiranno un aumento di 10-12 centesimi a pacchetto.

C’è anche una possibile modifica dell’IVA, che potrebbe aumentare dal 5% al 10% sui prodotti per l’infanzia e l’igiene intima femminile, un argomento che ha scatenato discussioni con le opposizioni. I sindacati hanno espresso preoccupazione e hanno annunciato possibili azioni di protesta contro la riforma.

In generale, la riforma delle pensioni e altre misure della manovra di bilancio rimangono argomenti di dibattito all’interno del governo e del parlamento italiano. Resta da vedere quali saranno le decisioni finali e se ci saranno ulteriori modifiche prima della sua approvazione.

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