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Vertici Rai in allarme, colpa del minor gettito del canone e palinsesti da rivedere

La Rai vive giorni difficili. Polemiche politiche e discussioni suscitare da abbandoni di vecchi conduttori che preferiscono nuovi lidi televisi molto ben pagati (vedi Fazio e Augias). Mentre alcuni programmi mostrano segni di difficoltà, l’azienda sta affrontando il taglio del canone e sta cercando di adattarsi alle esigenze del pubblico moderno.

Nonostante le voci negative che circolano riguardo agli ascolti, i vertici della Rai sottolineano che molti dei loro programmi continuano a registrare buoni risultati. Nonostante ciò, la riduzione del canone rappresenta una sfida significativa per l’azienda, con possibili implicazioni sulla sua struttura organizzativa.

Uno dei programmi al centro dell’attenzione è “L’Eredità,” un popolare show del preserale su Rai1. Dopo una serie di difficoltà riscontrate da un nuovo programma condotto da Pino Insegno su Rai2, il destino di “L’Eredità” è incerto, con la possibilità che Flavio Insinna o Marco Liorni possano prendere in considerazione la conduzione. Tuttavia, la Rai insiste sul fatto che non è stata presa alcuna decisione definitiva in merito.

Nel frattempo, “Avanti Popolo,” un talk show condotto da Nunzia De Girolamo, sta lottando per trovare il suo pubblico, ma la Rai ha dichiarato che prenderà in considerazione la situazione a Natale. Allo stesso modo, “Report” non sembra essere sotto discussione, nonostante le critiche da parte di alcune parti politiche.

Il direttore generale, Giampaolo Rossi, ha definito il dibattito sugli ascolti “surreale” e ha sottolineato l’importanza di costruire l’abitudine alla fruizione nel tempo, anziché giudicare i programmi in base a poche puntate.

Tuttavia, la Rai sta pianificando alcune novità per il futuro. Massimo Giletti, noto conduttore televisivo, potrebbe tornare in Rai con un programma giornalistico. Inoltre, le celebrazioni per i 100 anni della Radio e i 70 anni della Televisione coinvolgeranno figure come Renzo Arbore, Pippo Baudo e Giovanni Minoli.

Una delle principali preoccupazioni per la Rai è il taglio del canone da 90 a 70 euro, che potrebbe influenzare le risorse disponibili. Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, ha espresso preoccupazione per la possibilità di non avere risorse sufficienti per gli investimenti necessari, con implicazioni potenzialmente negative per l’azienda e i suoi dipendenti.

L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della Rai, sostiene che è essenziale fare tutto il possibile per proteggere il patrimonio aziendale. Mentre la Rai affronta sfide e critiche, il futuro dell’azienda e la sua capacità di adattarsi a un ambiente mediatico in evoluzione rimangono al centro dell’attenzione.

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