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Manovra, il Senato vota la fiducia: 112 sì, 76 no e 3 astenuti

Senato

Il Senato italiano ha approvato con una votazione di 112 sì, 76 no e 3 astenuti la Legge di Bilancio per l’anno 2024, dando il primo via libera a una Manovra che segna il secondo atto del governo guidato da Giorgia Meloni. Le misure, che coinvolgono una cifra complessiva di 28 miliardi di euro, sono incentrate su tre pilastri fondamentali: la riduzione del cuneo fiscale, l’avvio della riforma dell’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) e il sostegno alle famiglie italiane.

L’analisi di Giorgetti

Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha commentato a caldo la situazione, sottolineando la complessità del momento attuale: “Viviamo in tempi complicati”, ha dichiarato, “quindi abbiamo deciso di aiutare le famiglie italiane più bisognose”. Il governo Meloni, attraverso questa manovra, ha cercato di indirizzare risorse significative verso il sostegno delle famiglie, riconoscendo le difficoltà economiche che molte di esse stanno affrontando.

Le tre priorità della Manovra

  1. Taglio del Cuneo Fiscale: La riduzione del cuneo fiscale mira a alleggerire il carico fiscale sulle imprese e i lavoratori, promuovendo una maggiore competitività e sostenendo l’occupazione.
  2. Riforma dell’Irpef: L’avvio della riforma dell’Irpef è una delle chiavi della manovra, con l’obiettivo di rendere più equa e sostenibile la tassazione sul reddito delle persone fisiche.
  3. Sostegno alle Famiglie: Il governo ha dichiarato esplicitamente l’intenzione di fornire aiuto alle famiglie italiane più bisognose, riconoscendo le difficoltà economiche causate da vari fattori, tra cui la crisi economica e le conseguenze della pandemia.

Il dibattito infuocato in Senato

La discussione in Senato è stata caratterizzata da momenti infuocati, tra cui un acceso confronto tra il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, e il capogruppo di Forza Italia, Maurizio Gasparri. Le tensioni sono emerse in particolare riguardo all’astensione di Forza Italia sul Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità), con Renzi che ha accusato l’astensione come una tradimento dell’eredità di Berlusconi. L’incidente ha portato a uno scontro verbale tra i due, con ulteriori proteste dai banchi del Movimento 5 Stelle contro Gasparri.

Prossimo passo, la Camera dei Deputati

La legge di bilancio ora passa alla Camera dei Deputati, dove ci si aspetta un via libera senza fiducia. Dopo la pausa natalizia, la discussione in Aula a Montecitorio dovrebbe concludersi con l’approvazione finale prevista per il 29 dicembre. Nel frattempo, rimane in sospeso il destino di alcune misure, come il Superbonus, la cui sorte sarà decisa durante il Consiglio dei ministri in programma per il 28 dicembre. Inoltre, la questione delle pensioni, sollevata da diverse parti, rimane aperta, promettendo ulteriori sviluppi nel corso dell’anno successivo.

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