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Sentenza del Tar del Lazio: annullate multe dell’Antitrust a banche per pratiche commerciali aggressive

Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha ribaltato la decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), annullando le multe inflitte a diverse banche accusate di aver condizionato la concessione di mutui alla sottoscrizione di polizze assicurative. La vicenda risale al 2020, quando Ubi Banca, Intesa Sanpaolo e Bnl erano state sanzionate per un totale di 17,3 milioni di euro, mentre Unicredit aveva ricevuto una multa di 4,75 milioni di euro.

Il Tar ha accolto i ricorsi presentati da Ubi Banca (3.750.000 euro), Intesa Sanpaolo (4.800.000 euro) e Bnl (4.000.000 euro), annullando le sanzioni e confermando invece quella inflitta a Unicredit. I giudici hanno sostenuto che la commercializzazione delle polizze in abbinamento ai mutui è consentita dalla normativa di settore, purché siano rispettate specifiche prescrizioni a tutela della libertà negoziale del consumatore.

La decisione del Tar è basata sulla considerazione che le banche hanno adottato diversi presìdi in conformità alla normativa di settore per tutelare i consumatori nelle vendite combinate di mutui e polizze. I giudici hanno accolto le censure di eccesso di potere per carenza di motivazione e istruttoria, sottolineando che l’Antitrust non ha tenuto sufficientemente conto dei presìdi adottati dalle banche per proteggere i consumatori.

Riguardo al presunto condizionamento dei consumatori, il Tar ha ritenuto che gli elementi indiziari individuati dall’Antitrust non fossero univocamente idonei a caratterizzare il comportamento delle banche come un’indebita coartazione della volontà dei consumatori, elemento necessario per qualificare le condotte come aggressive.

Tuttavia, il Tar ha confermato la sanzione inflitta ad Unicredit per due pratiche commerciali aggressive specifiche. In particolare, Unicredit è stata multata per aver condizionato i consumatori ad acquistare polizze assicurative in abbinamento a mutui e per aver indotto i consumatori ad aprire un conto corrente presso la stessa banca al momento della stipula o surroga del mutuo.

Nonostante l’annullamento delle sanzioni per alcune banche, il caso evidenzia l’attenzione crescente sulle pratiche commerciali delle istituzioni finanziarie e l’importanza della trasparenza e della tutela dei consumatori nelle transazioni bancarie.

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