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Prospettive positive per le banche italiane nel 2024, consolidamento e crescita sostenuta

Le banche italiane si presentano resilienti e pronte ad affrontare le sfide legate alla crescita economica debole e alle incertezze del contesto finanziario. Secondo un report di Scope Ratings, la redditività degli istituti è attualmente elevata grazie a margini di interesse ampi e bassi accantonamenti per perdite su crediti.

Il 2024 si prospetta come un anno favorevole per il consolidamento del settore bancario italiano. Le banche sono ben posizionate per ripetere o superare i risultati del 2023, grazie al perdurare di tassi elevati, al rimbalzo delle commissioni, all’efficienza dei costi e alle basse perdite su crediti previste.

Mentre i fattori di rischio sono orientati al ribasso, con il Governatore di Banca d’Italia, Fabio Panetta (nella foto in evidenza), che ha evidenziato l’importanza del monitoraggio della qualità del credito, gli analisti sostengono che non ci sono ancora chiari segnali di deterioramento nei parametri principali.

La prospettiva di possibili fusioni alimenta l’entusiasmo del mercato azionario per le banche. Unicredit, con un aumento del 7,6% dall’inizio dell’anno, è attesa per un colpo ad effetto, supportata anche da un capitale in eccesso di 10 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo, con un aumento del 4,2%, ha già realizzato una significativa acquisizione nel 2020 con l’assorbimento di Ubi.

Tra le protagoniste del listino, spicca la Popolare di Sondrio con un notevole aumento del 8,9%. Recentemente coinvolta in voci di mercato, si è parlato di un interesse da parte di una grande banca d’affari americana, forse Goldman Sachs, che sarebbe interessata a costruire una posizione del 10% nel capitale della banca. Questa mossa potrebbe favorire l’ascesa di un altro grande istituto italiano, anche se le voci su Unicredit sono state smentite dal CEO Andrea Orcel.

Altri attori del settore bancario italiano che stanno attirando l’attenzione sono Mps (+6,4%), che sotto la guida dell’AD Luigi Lovaglio aspira a una fusione, e Bper (+9,8%), che ha dimostrato una forte dinamicità e condivide l’azionista di maggioranza, Unipol.

In primavera, Bper rinnoverà il consiglio di amministrazione, e l’istituto di Modena sembra deciso a continuare a essere un protagonista attivo nel processo di consolidamento del settore bancario italiano, con diverse acquisizioni già alle spalle.

In sintesi, le banche italiane affrontano il 2024 con ottimismo e sono pronte a sfruttare le opportunità di consolidamento per garantire una crescita sostenuta nel settore finanziario nazionale.

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