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Superbonus, Giorgetti chiude a proroghe e blinda il decreto

Il governo italiano ha adottato una posizione ferma riguardo al Superbonus e alle proposte di modifica al decreto attualmente all’esame della Camera. Il Superbonus, che offre incentivi fiscali per interventi di efficientamento energetico e ristrutturazione edilizia, è al centro del dibattito, ma il governo ha deciso di non concedere proroghe o modifiche in risposta agli appelli delle associazioni di categoria.

La priorità del governo è la stabilità dei conti pubblici, motivo per cui tutte le proposte di modifica parlamentari sono state respinte. Nonostante le richieste di proroga provenienti da associazioni come Ance e Confedilizia, il governo ha dichiarato che non ci sono spazi di manovra oltre a quelli già presenti nel decreto.

Il decreto in questione, approvato alla fine dell’anno scorso, scadrà il 27 febbraio e, sebbene contenga disposizioni che salvano i lavori collegati al Superbonus entro il 31 dicembre, limita gli interventi legati alle barriere architettoniche per evitare un uso improprio degli incentivi.

Le associazioni di categoria hanno fatto appello per una proroga o almeno per un Sal straordinario per salvare i circa 40.000 cantieri condominiali ancora incompiuti. Tuttavia, nonostante gli emendamenti bipartisan presentati al riguardo, la perplessità del Ministero dell’Economia ha portato alla decisione di non apportare modifiche significative al decreto.

Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ribadito la priorità di garantire l’equilibrio dei conti pubblici, sottolineando che gli scostamenti rispetto al bilancio definito sono attualmente elevati e aleatori.

Mentre il Superbonus è sotto i riflettori, un’altra iniziativa legislativa è pronta a partire. Si tratta di un tassello della riforma fiscale ideata dal viceministro delle Finanze Maurizio Leo: il concordato preventivo per le partite IVA e le piccole imprese. L’obiettivo è fornire uno strumento flessibile per agevolare tali soggetti in difficoltà, contribuendo anche al recupero del gettito fiscale.

Il decreto legislativo in questione è stato modificato rispetto alla versione iniziale e dovrebbe ricevere il via libera definitivo al prossimo consiglio dei ministri. Una delle novità è l’eliminazione di una soglia di affidabilità fiscale per l’adesione, aprendo la possibilità a tutti i contribuenti che ne facciano richiesta. Tuttavia, non è stato accettato il suggerimento di limitare il pagamento delle imposte, mantenendo una certa flessibilità.

Il governo italiano sembra intenzionato a continuare il percorso di riforma fiscale, con l’annuncio di ulteriori decreti legislativi che affronteranno tematiche come le sanzioni e la riscossione. La tempistica delle dichiarazioni fiscali è stata estesa al 15 ottobre, in risposta alle osservazioni delle associazioni professionali. La legislazione in evoluzione riflette la complessità delle sfide economiche e fiscali del paese, cercando di trovare un equilibrio tra la sostenibilità finanziaria e il sostegno alle imprese e ai contribuenti.

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