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Intesa Sanpaolo: utili a 7,7 mld. Le decisioni su dividendi e buyback. L’AI vale 100 mln in più

carlo messina intesa sanpaolo

L’anno migliore di sempre: il consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo ha approvato i risultati d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2023, e come si prevedeva sono risultati da record.

Nella settimana d’oro delle banche italiane, arriva anche il dato sull’utile netto nel 2023 di Intesa Sanpaolo, che è stato di 7,7 miliardi. Una crescita del 76% rispetto ai 4,4 mld dell’anno precedente.

È il migliore dato mai registrato secondo l’Ad della banca, Carlo Messina (nella foto in evidenza), che sottolinea come considerando i 300 mln “impegnati nel 2023 nel progetto per il sociale, l’utile netto sfiora gli 8 miliardi di euro”.

Ovvero, la stessa cifra che si prevede di superare nel 2024 e 2025.

Intesa Sanpaolo, le parole del Ceo Carlo Messina

Il primo istituto di credito in Italia sottolinea i risultati relativi agli utili, ma anche quelli sul wealth management e sulla tecnologia. “Il nostro è un modello unico: la profittabilità elevata e sostenibile trae forza dalla consolidata leadership commerciale delle divisioni al servizio di famiglie e imprese; dalla significativa componente del Wealth Management and Protection, dall’offerta digitale tecnologicamente avanzata (con la banca che sottolinea i risultati di isybank, ndr), dalla gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza e dalla nostra condizione di Banca “Zero NPL”, dice Messina.

In Borsa ora il titolo Intesa guadagna l’1,59%.

“Rimarrò in questa posizione nei prossimi anni, è la mia intenzione”, anche se ovviamente “dipenderà dall’opinione degli azionisti”, ha detto Messina durante la conference call sui conti rispondendo alle domande degli azionisti. L’attuale mandato triennale del Ceo Messina, che guida l’istituto da dieci anni, scade nel 2025.

Intesa Sanpaolo, dividendi e buyback

Gli altri numeri da tenere a mente, molto attesi dai mercati, sono quelli relativi ai dividendi. “Prevediamo un significativo ritorno cash per gli azionisti: la proposta alla prossima assemblea sarà di 5,4 miliardi di euro di dividendi, cui si somma l’intenzione di eseguire un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di CET 1 Ratio da avviare a giugno 2024, una volta approvato dalla BCE e dall’Assemblea”.

Il dato sul Common equity tier ratio 1 è del 13,7%, del 13,2% se si considera il buyback.

Dei 5,4 mld menzionati da Messina 2,6 miliardi corrispondo all’acconto dividendi 2023 pagato a novembre 2023, con la proposta di 2,8 miliardi di saldo dividendi 2023 da pagare a maggio 2024.

“La nostra banca risulta la prima in Europa quanto a dividend yield: è da sottolineare che circa il 40% dei dividendi è destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, consentendo importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza”, spiega Messina.

Il dividendo per azione complessivo proposto per il 2023 è pari a 29,60 centesimi di euro (14,40 centesimi come acconto pagato a novembre 2023 e 15,20 centesimi come saldo proposto), quasi doppio rispetto ai 16,39 centesimi corrisposti per il 2022.

I risultati di Isybank: 60mila clienti già acquisiti

“L’innovazione tecnologica – fattore chiave del nostro successo – fornirà una componente aggiuntiva al risultato corrente lordo 2025 di circa 500 milioni di euro non previsti nel piano di impresa”, dice Messina.

Intesa infatti dedica un capitolo a parte ai suoi nuovi canali digitali, mettendo in risalto Isybank, la banca digitale del Gruppo ce ha attirato le attenzioni dell’Antitrust. Anche in questo caso l’istituto sottolinea il concetto di efficienza.

Isybank ha un modello di business di cost/income inferiore al 30%. Prevede poi circa un milione di nuovi clienti entro il 2025, con un apporto aggiuntivo di circa 200 milioni di euro al risultato corrente lordo entro il 2025, non previsti nel Piano di impresa: circa 60.000 nuovi clienti (non di Intesa Sanpaolo) già acquisiti e circa 300.000 clienti (di Intesa Sanpaolo) già trasferiti.

Intesa ricorda anche i risultati di Fideuram Direct, la piattaforma di Wealth Management digitale per il private banking, con circa 150.000 clienti nel 2025 (circa il 20% dell’attuale clientela di Fideuram): già circa 71 mila clienti e 2,65 miliardi di euro di risparmio gestito a fine 2023.

Tra i risultati ‘digitali’ complessivi della piattaforma tecnologica nativa cloud isytech (già disponibile per la clientela proprio attraverso Isybank e in progressiva estensione al resto del Gruppo) si contano 2,8 miliardi di investimenti IT già effettuati e circa 1.550 specialisti IT già assunti, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a 150 milioni non previsti nel piano di impresa.

L’AI vale 100 mln di “risultato aggiuntivo”

L’istituto sottolinea poi i risultati sull’intelligenza artificiale, “con circa 150 App e 300 specialisti nel 2025 (già 77 app e circa 150 specialisti a fine 2023) e circa 100 milioni di euro di apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025, non previsti nel piano di impresa, senza considerare ulteriori benefici potenziali derivanti dall’adozione di soluzioni di Generative AI”.

“La tecnologia è un ulteriore fattore chiave di successo, con la nuova piattaforma tecnologica nativa cloud, i canali digitali di isybank e fideuram direct e le soluzioni di intelligenza artificiale che ci si attende apportino al risultato corrente lordo 2025 circa 500 mln di euro aggiuntivi, non previsti nel piano di impresa 2022-2025”, spiega la banca.

Intesa Sanpaolo, gli altri risultati

Tra i risultati principali riportati da Intesa, ci sono i 4,6 mld di euro di imposte dirette e indirette sostenute nel 2023, con un aumento di 1,4 mld rispetto al 2022, e “un incremento del beneficio apportato dai risultati di Intesa Sanpaolo al bilancio pubblico”, dice Messina.

Ecco alcuni dei numeri più importanti di Intesa Sanpaolo relativi al quarto trimestre dello scorso anno e all’interno 2023:

  • Rispetto ai numeri dell’anno, quelli del quarto trimestre 2023 scendono leggermente rispetto al terzo. L’utile netto è pari a 1,602 miliardi di euro. Erano 1,9 miliardi del terzo trimestre, ma 1,076 miliardi del quarto trimestre 2022.
  • Per quanto riguarda i costi operativi, arrivano a 3.468 mln da 2.650 mln del terzo trimestre, e salgono a 11.329 mln da 10.934 mln nel 2022. Si registra un aumento del 3,5% per le spese del personale.
  • Segni meno e più si alternano per il risultato della gestione operativa, a 2.905 mln da 3.717 mln nel terzo trimestre, ma a 13.809 mln da 10.506 mln del 2022. Il cost/income ratio nel 2023 è pari al 45,1%, rispetto al 51% del 2022.
  • Il risultato corrente lordo passa a 1.986 mln da 3.328 in un trimestre e a 12.058 mln da 7.325 mln in un anno.
  • Per quanto riguarda gli effetti della politica monetaria della Bce, il conto economico del quarto trimestre registra interessi netti pari a 3.995 milioni di euro, in aumento del 4,8% rispetto ai 3.813 milioni del terzo trimestre 2023 e del 30,4% rispetto ai 3.064 milioni del quarto trimestre 2022. Il conto economico consolidato del 2023 registra interessi netti pari a 14.646 mln di euro, in aumento del 54,2% rispetto ai 9.500 mln del 2022.
  • Diminuisce di 5,4 miliardi di euro lo stock di crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche, tra il 2022 e il 2023, verso l’obiettivo di una banca a ‘zero npl’.

Messina sottolinea poi i risultati sul wealth management: “Intesa Sanpaolo gode di una condizione unica per la crescita dei ricavi derivante dell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory, in particolare in una prospettiva di tassi di interessi in riduzione: 1.300 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela, oltre 16.000 professionisti dedicati, un’offerta digitale all’avanguardia, le società assicurative e dell’Asset Management di proprietà. Abbiamo identificato 100 miliardi di attività finanziarie dei clienti per dare impulso alla crescita del risparmio gestito del nostro Gruppo”.

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