Mercato azionario più prudente nei confronti di Tim, con una lieve diminuzione delle azioni (-0,4% a 0,21 euro), mentre la premier Giorgia Meloni sottolinea la complessità del dossier, senza però rinunciare al sostegno al gruppo e al suo piano di separazione della Rete.
Dopo aver chiarito i dubbi finanziari, l’attenzione ora si sposta sulla strategia aziendale e sui numeri del business durante il roadshow, che parte da Milano e toccherà Londra e Parigi. L’amministratore delegato Pietro Labriola e il direttore Adrian Calaza intendono ribadire che il piano di Tim è “sfidante” nel senso di miglioramento continuo, senza assumere rischi eccessivi.
Il piano di sviluppo prevede ricavi in crescita media del 3% nei prossimi tre anni, con un aumento dell’8% dell’ebitda dopo il leasing a livello di gruppo. In Italia, l’obiettivo è una crescita dei ricavi del 2% e un aumento dell’ebitda organico dopo il leasing del 9-10%. Gli analisti sembrano mostrare fiducia nel piano di Labriola, nonostante le sfide.
Equita, ad esempio, sottolinea che le previsioni sull’ebitda domestico sembrano ambiziose, ma esprime fiducia nelle potenzialità del settore Enterprise, considerando i risultati positivi degli ultimi due anni e le opportunità nel settore dei servizi digitali per la Pubblica Amministrazione.
La crescita annua del 2% è il risultato di un equilibrio tra il settore Consumer, con previsioni di crescita vicine allo zero, e il settore Enterprise, con un aumento del 6% dovuto alla sua posizione di vantaggio nel settore del Cloud.
Tim punta a mantenere una stabilità dei costi interni (con razionalizzazioni e riduzioni di spese) e a continuare a contenere i costi nel settore Consumer, pur mantenendo una posizione realistica sul mercato. Labriola e Calaza sono determinati a superare le aspettative, dimostrando la capacità di Tim di mantenere le promesse fatte agli investitori.
Il roadshow rappresenta un’opportunità per Tim di comunicare chiaramente la propria strategia e rassicurare gli investitori sul futuro del gruppo, consolidando così la fiducia nel piano di sviluppo e aprendo la strada a potenziali investimenti nel settore.
