Negli stessi giorni di febbraio la Borsa italiana ha perso due pezzi giganteschi. Oltre a Tod’s, anche Saras, la storica società di raffinazione del petrolio della famiglia Moratti, ha annunciato l’addio a Piazza Affari. L’accordo è stato stipulato con il colosso svizzero-olandese Vitol, e prevede una cessione del 35% del capitale, con un prezzo di 1,75 euro per azione e una capitalizzazione di Saras da circa 1,7 mld di euro. Così si arriverà al delisting. Al completamento dell’operazione, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, “l’intera partecipazione detenuta dalla famiglia Moratti in Saras sarà trasferita a Vitol”, si legge in una nota. “Dopo 62 anni dalla sua fondazione avvenuta ad opera di mio padre — ha annunciato il presidente e Ad Massimo Moratti — con i miei nipoti Angelo e Gabriele ed i miei figli Angelomario e Giovanni, ho ritenuto che la miglior garanzia per il futuro successo della raffineria di Sarroch fosse l’aggregazione con un primario operatore industriale del settore energetico globale”.