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Meloni sospende il Redditometro: niente Grande Fratello fiscale, ma lotta all’evasione continua

La mattina un post, la sera un video dopo un incontro con il viceministro al Mef, Maurizio Leo. Così Giorgia Meloni chiude il caso. Il decreto ministeriale sul Redditometro “ha creato polemiche” e sarà sospeso in attesa di approfondimenti. Il messaggio però è chiaro ed un altro: non ci sarà alcun Grande Fratello, ma la lotta alla grande evasione continua, “senza vessare con norme invasive le persone comuni” ma cercando di colpire “chi si finge nullatenente ma gira con il SUV, o va in vacanza con lo yacht” dice la premier alle prese con i conti pubblici da far quadrare, l’appuntamento del G7 in Puglia che deve avere successo e le fibrillazioni elettorali dentro la maggioranza.

Nonostante le precisazioni di Leo, il ritorno del Redditometro aveva creato non poche polemiche nella maggioranza, con i distinguo di Forza Italia e soprattutto della Lega, che ha presentato questa mattina un ordine del giorno ad hoc per chiedere l’abrogazione del provvedimento. “La colpa è del Conte I e di quel governo faceva parte anche la Lega”, ha dichiarato un esponente di FdI. Nel partito c’è il convincimento che si sia trattato di un errore, di comunicazione e di tempistica soprattutto. Ma è stata la stessa premier ad opporsi subito al ritorno della misura.

“Sono sempre stata contraria a meccanismi invasivi di Redditometro applicati alla gente comune”, ha spiegato sui social Giorgia Meloni, aggiungendo che “l’attuazione della delega fiscale è finora andata nella direzione di migliorare il rapporto tra Stato e cittadino, tutelare i lavoratori onesti e contrastare la grande evasione, quella, per intenderci, dei sedicenti nullatenenti con ville, barca e supercar. Continueremo in questa direzione, sempre dalla parte dei cittadini”. “Se saranno necessari cambiamenti sarò io la prima a chiederli”, ha sostenuto.

Nel tardo pomeriggio di ieri, il capo dell’esecutivo ha incontrato Leo, decretando lo stop. Il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario di FI, Antonio Tajani, si è dichiarato soddisfatto e ha rivendicato il fatto che la premier “ha accolto la nostra proposta”. “Non saremo mai il partito delle tasse”, ha chiarito il partito azzurro: “Il Redditometro non funziona: è uno strumento obsoleto e superato che piace alla sinistra e crea un sacco di contenziosi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’altro vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. “Il Redditometro è uno degli errori del passato. Lo Stato non deve entrare nelle aziende e nei negozi. Potenziare gli strumenti per la lotta alla grande evasione sì, colpevolizzare il benessere no”, ha detto il leader della Lega.

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