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Renault in Giappone per il sì di Nissan alla fusione con Fca

renault nissan mitsubishi

La missione di Renault in oriente lascia, per il momento, ben sperare per la riuscita della fusione con Fca. Il presidente del gruppo francese, Jean-Dominque Senard, è in Giappone per partecipare alla riunione del board che si occupa della supervisione dell’alleanza fra Renault, Nissan e Mitsubishi. L’obiettivo? Presentare la fusione fra Fca e Renault mettendo in evidenza che l’accordo è positivo anche per i partner orientali dell’alleanza.

Per il momento, come riporta Bloomberg, la porta di Nissan e Mitsubishi sembra aperta: la fusione fra Fca e Renault potrebbe presentare delle “opportunità, ma voglio valutarla più da vicino dal punto di vista di Nissan”, afferma – riportato dall’agenzia Bloomberg – l’amministratore delegato della casa giapponese, Hiroto Saikawa.

Fca intanto ieri sera ha presentato ai dipendenti e ai concessionari la proposta di fusione con Renault, “un partner che la pensa come noi sul futuro”. Ribadendo che i benefici dell’unione non sono basati sulla chiusura di impianti, la società spiega che l’operazione non è un’ammissione indiretta della perdita di fiducia nella strategia di una Fca indipendente e autonoma. “È interamente in linea con quanto abbiamo sempre detto” sull’esplorare “opportunità in grado di creare valore dalla posizione di forza che ci è offerta dal nostro piano. Fca resta una società indipendente solida, che cresce e redditizia con attraenti prospettiva” afferma Fca rispondendo alle “domande frequenti” dei dipendenti, contenute in documenti depositati alla Sec americana.

Le sinergie offerte dalla proposta fusione “erano troppo grandi per essere ignorate” aggiunge Fca rassicurando sull’occupazione, sulle chiusure degli impianti e sulla presenza di Fca sul mercato europeo. La società che nascerebbe dalla fusione sarebbe uno dei “leader del mercato europeo con una significativa quota di mercato. L’Europa rappresenterebbe il maggiore mercato, e sarebbe fonte di sinergie e crescita futura” risponde Fca alla domanda su una possibile uscita della società dal mercato europeo date le sovrapposizioni in Europa. Fca illustra anche ai concessionari l’operazione: i benefici dell’unione “non sono basati sulla chiusura di impianti ma sarebbero realizzati tramite investimenti di capitale più efficienti in piattaforme globali e tecnologie”. Se l’operazione “avrà successo saremo un leader mondiale nelle tecnologie per le auto elettriche ma anche nei marchi premium, Suv, pickup truck”.

Per il momento ancora è presto per capire quali saranno le scelte sulla governance, capitolo molto complesso: il nuovo presidente dovrebbe essere John Elkann dal momento che Exor, la holding della famiglia, avrà come socio unico la quota maggiore, fra il 13 e il 15%, mentre il ceo potrebbe essere Thierry Bollorè che da gennaio guida Renault. Si ipotizza un ruolo di ‘direttore’ per Jean Dominique Senard, presidente della società francese, ma non si escludono ruoli di spicco per l’attuale ad di Fca Mike Manley che conosce bene il mercato americano.

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