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Ricostruzione, Piccinetti (Fiera di Roma): Servono aiuti, rischiamo il default/Video

fiera di roma

L’impatto del coronavirus e del lockdown su un business come quello delle fiere e degli eventi è stato, naturalmente, immenso. Per quanto riguarda solo l’Italia, siamo a “170 manifestazioni cancellate e posticipate: stiamo parlando di centinaia di milioni di euro di indotto perso, 650mila posti di lavoro a rischio”. E la “meeting industry”, come la chiama Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera di Roma, durante la video intervista per il progetto Ricostruzione di Fortune Italia, ha un peso sull’economia italiana di 35 mld.

 

Ora c’è da chiedersi quando questo settore milionario possa ripartire, e quanto ancora si protrarranno i danni, considerato l’impatto sull’intero settore turistico.”Solamente adesso alcune regioni hanno rilasciato l’opportunità di organizzare gli eventi anche se con dei limiti importanti: si può fare una piccola convention aziendale, ma è impossibile fare una fiera” con restrizioni da 1000 persone all’esterno e 200 all’interno, dice Piccinetti. “In 12mila mq potremmo tranquillamente ospitarne molte di più. Per noi il lockdown ancora continua”, anche se dal punto di vista della sicurezza “siamo pronti a ripartire in assoluta tranquillità”.

 

 

Per ripartire, Fiera di Roma ha chiesto la creazione di “un fondo per il ristoro parziale degli eventi cancellati. Solo Fiera di Roma ad oggi ha perso 13 mln di euro. Rischiamo veramente di andare in default. Abbiamo chiesto un fondo come hanno fatto in altri Paesi. Ad esempio la Danimarca già da marzo è stata autorizzata dalla Comunità Europea per il ristoro di 12 mln di euro per gli eventi cancellati. Anche per i congressi non abbiamo ricevuto un aiuto specifico di settore. Se pensiamo che gli eventi piccoli e grandi l’anno scorso sono stati quasi un milione, possiamo immaginare le centinaia di imigliaia di piccole aziende in crisi, se non hanno già chiuso”.

 

Le fiere, per Piccinetti, rimarranno tali in quanto evento fondamentalmente fisico, anche se la crisi lascerà qualcosa di positivo dal punto di vista della tecnologia e delle modalità d’incontro virtuali. “Sicuramente da qui a fine anno tantissimi eventi saranno virtuali. Magari durante l’anno si potranno fare delle fiere virtuali, ma comunque ci si dovrà prima o poi incontrare. Spero che dal 2021 si riparta come prima”.

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