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Dl Genova, oggi al Quirinale. Di Maio: Autostrade non metterà una pietra

Il decreto Genova che include le norme per una rapida ricostruzione del ponte approderà al Quirinale oggi, verrà bollinato entro stanotte e la società Autostrade non metterà una pietra nella nuova opera, parola del vicepremier pentastellato Luigi Di Maio. “In giornata il decreto va al Quirinale, deve andare al Quirinale. E’ stato scritto tanti giorni fa ed è pronto”, afferma il vicepremier a Radio Capital. “E’ stata data una interpretazione che il ministero dell’Economia voleva fermarlo, in realtà entro stanotte la ragioneria dovrebbe bollinarlo”.

La ricostruzione del ponte avverrà “senza dare la possibilità ad Autostrade di mettere una pietra” prosegue Di Maio spiegando che in base alla relazione finale degli ispettori Autostrade doveva fare molte cose che non ha fatto. “Quella relazione ci apre una prateria per revocare la concessione. In quella relazione c’è scritto che Autostrade aveva la responsabilità ed è stata la responsabile per la distruzione del ponte”.

Il commissario per la ricostruzione del ponte ”sarà nominato subito dopo che il decreto sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale”. IL nome? “Ci stiamo lavorando e lo saprete a brevissimo”. Il nuovo commissario “avrà tutti i poteri per chiamare l’azienda migliore e fare il prima possibile”. Ci sarà una “procedura d’emergenza che non prevede massimi ribassi, cioè procedure che portano a preferire il risparmio di denaro rispetto alla qualità dei lavori”. Di Maio non ha nascosto di preferire un’azienda di Stato: “Fincantieri potrebbe essere una buona opzione”.

E tornando sulla manovra afferma “siamo ben consapevoli che ci sono equilibri finanziari e conti da tenere in ordine” ma la soglia del 2% “non è un tabu: non è una sfida a fare deficit, ma a mantenere le promesse tenendo in ordine i conti e lasciando ai nostri figli e ai nostri nipoti un’Italia migliore”. E aggiunge: “Quantificando la spesa degli interventi, poi in base alla spesa facciamo i tagli – ad esempio gli sconti a piattaforme petrolifere e alle banche – quello che avanza lo faremo con un deficit positivo che poi lo ripaghiamo facendo crescere l’economia”.

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