Lega e Cinquestelle vogliono risorse per le loro misure di bandiera. E per ottenerle è necessario portare il deficit ben oltre la soglia, l’1,6%, indicata dal ministro dell’Economia Giovanni Tria. Il tempo è finito e ora il titolare di via XX Settembre è stretto nell’assedio dei suoi interlocutori politici. “Se Tria non è più nel progetto, troveremo un altro Ministro dell’Economia“, sintetizza Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, ospite di Agorà, Rai Tre.
“Non c’è in programma nessuna richiesta di dimissioni” del ministro dell’economia Giovanni Tria, dice il vicepremier Luigi Di Maio a Bruxelles che però poi mette a fuoco e precisa che “le cose si fanno o non si fanno. Non ho intenzione di tirare a campare, è inutile portare avanti questo governo per tirare a campare”. La tensione r<dunque resta altissima. Oggi pomeriggio è previsto il Cdm per il via libera alla nota di aggiornamento al Def, il documento che deve indicare proprio il dato del deficit programmatico e questa mattina il preconsiglio.
D’accordo con lo sforamento oltre il 2% anche l’altro vicepremier, Matteo Salvini, che da Tunisi fa sapere: “La vita e la felicità di milioni di italiani possono val bene qualche numerino”.
Nel frattempo alle 16 è in programma un vertice di governo sulla manovra alla presenza del premier Giuseppe Conte, dei due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e del ministro Giovanni Tria. Lo si apprende da fonti governative. Al momento è confermata la riunione del Consiglio dei Ministri delle 20.