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Fmi, l’allarme di Lagarde: debito mondiale a livelli record

Christine Lagarde lancia l’allarme: il debito globale, pubblico e privato, è a livelli record. Si parla di 182.000 miliardi di dollari, circa il 60% in più rispetto al 2007. Un debito che ha conseguenze dirette su società e governi: secondo il direttore generale dell’Fmi, li rende più vulnerabili a una stretta delle condizioni finanziarie. ”Le economie avanzate devono creare lo spazio necessario per ridurre i deficit di bilancio e instradare il debito su una traiettoria di graduale calo”, ha spiegato Lagarde.

Nonostante la crescita economica globale sia ai massimi dal 2011 e la disoccupazione continui a calare in molti paesi, ora per Lagarde “il clima sta cambiando. Sei mesi fa ho parlato di nubi all’orizzonte. Ora alcuni dei rischi di stanno materializzando”. Un messaggio diretto alla politica: bisogna ”manovrare la barca, non andare alla deriva” per Lagarde, cioè “sfruttare le attuali opportunità, ovvero approfittare di una crescita relativamente forte per attuare le ampie politiche necessarie a sostenere la ripresa”.

Il sistema di scambi commerciale globale, poi, va riparato, non distrutto. I paesi devono lavorare insieme per un sistema commerciale più forte e giusto. ”Le attuali dispute commerciali vanno risolte. La storia ci insegna che anche se è allettante navigare da soli, i paesi devono resistere alle chiamate delle sirene per l’auto-sufficienza perché, come le leggende greche ci insegnano, questo porta al naufragio”.

Inoltre ricostruire la fiducia nelle istituzioni e nella politica è essenziale per una crescita duratura e condivisa, soprattutto in un momento come quello attuale, caratterizzato da un rapido cambiamento tecnologico. ”Ci sono varie stime su quanti posti di lavoro possono essere persi” con l’avanzamento tecnologico, secondo il direttore dell’Fmi: ”un recente studio del Fmi indica che le donne saranno particolarmente colpite” nei 26 milioni di posti di lavoro a rischio nei paesi dell’Ocse. ”La cause del calo della fiducia sono molte” spiega Lagarde. Si va dal fatto che molte persone restano ancora ai margini della ripresa ai ricordi ancora freschi della crisi finanziaria. Senza dimenticare la ”corruzione, che è una piaga economica e sociale”. In un’era di rapido cambiamento tecnologico ”abbiamo bisogno di livelli di fiducia ancora più elevati: i governi devono assumersi una maggiore responsabilità per il costo umano che deriva dalla tecnologia, dal commercio o dalle riforme economiche. La priorità è investire nella gente, nella sanità, nell’istruzione e in sistemi di protezione sociale”.

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