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Ue boccia manovra. Governo avanti. Mattarella: bilanci equilibrati

La manovra è stata bocciata: la Commissione Ue ha deciso di respingere il Documento programmatico di bilancio italiano e di chiederne uno nuovo, che dovrà essere inviato entro tre settimane a Bruxelles. Lo spread tra Btp e Bund vola fino a sfiorare 320 punti base, per poi chiudere a 318. Rendimento del Btp decennale al 3,59%. Si tratta del massimo da venerdì scorso, quando per lo spread si erano raggiunti livelli mai toccati da inizio 2013. Ancora una seduta in calo per Piazza Affari che comunque, a dispetto dell’Europa sui minimi da 21 mesi, contiene le perdite nonostante l’attesa bocciatura: il Ftse Mib segna un -0,86% a 18.802 punti.

“E’ la prima manovra che non piace alla Ue. Non mi meraviglio: è la prima manovra italiana che viene scritta a Roma e non a Bruxelles!”, ha scritto il vicepremier Luigi di Maio su Facebook. “Con i danni che avevano fatto quelli di prima, non potevamo certo continuare con le loro politiche”, prosegue Di Maio. “Continueremo a raccontare alla Commissione Europea cosa vogliamo fare con rispetto. Ma altrettanto rispetto ci deve essere nei confronti del popolo italiano e del governo che oggi lo rappresenta. Continuiamo a lavorare a testa alta per il bene dei cittadini”. La manovra, secondo il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, “non è stata improvvisata. Dire oggi che la rivediamo non avrebbe senso”. “Il parere critico della Commissione era nell’aria, abbiamo deciso di elaborare una manovra che rigetta l’austerity e abbraccia la crescita. Valuteremo nel merito e ci presenteremo fra 3 settimane per proseguire un dialogo franco”.

La ‘bocciatura’ di Bruxelles della manovra di bilancio, analizzata dall’Opinione Ue, “per come è stata presentata era largamente prevista e non ci stupisce”, ha affermato il portavoce del ministero dell’Economia. Il ministero valuterà ora le richieste e contemporaneamente monitorerà le reazioni dei mercati. Il confronto con l’Ue, comunque, non rallenterà l’iter di presentazione della Legge di Bilancio attesa in Parlamento per la fine di questa settimana o l’inizio della prossima.

In una intervista a Bloomberg, il Conte ha anticipato che “non c’è un piano B. Il deficit al 2,4% del pil è il tetto”. Si può modificare la sostanza della manovra? “Sarebbe per me difficile, non potrei accettarlo”, risponde. Intanto, Sergio Mattarella ha firmato il decreto fiscale modificato dal governo. Non c’è il carcere per gli evasori. “Legge entro l’autunno”, promette Di Maio, che ha fiducia nei mercati: “Vogliono bene all’Italia. Si deve vincere la paura”. “Non vogliamo uscire dall’euro né dall’Ue ma cambiare le regole di Bruxelles che danneggiano l’Italia”, dice Salvini.

“E’ con molto dispiacere che sono qui oggi, per la prima volta la Commissione è costretta a richiedere ad uno Stato di rivedere il suo Documento programmatico di bilancio. Ma non vediamo alternative. Sfortunatamente i chiarimenti ricevuti ieri non erano convincenti”: lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine della riunione dei commissari. Il Governo italiano, secondo Dombrovskis, “sta apertamente e coscientemente andando contro gli impegni presi verso se stesso e verso gli altri Stati membri”.

“É evidente”, secondo il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, “che qualcuno lo scontro con l’Ue se lo sta chiamando. La cosa da evitare é che questo non diventi l’alibi da usare per la campagna elettorale delle europee in modo da poter dire che l’Europa é cattiva”. La bocciatura, secondo il leader degli industriali, era prevista. “È evidente che il governo l’ha messa in conto”. Adesso, ha aggiunto, “leggiamo la lettera. Quasi sicuramente c’è un elemento essenziale, un filo rosso con la lettera di Tria, in cui si dice che la crescita determinerà la sostenibilità della manovra. Il problema è far capire l’analisi di impatto sulla crescita di questa manovra. Si dichiara molto, si parla molto di crescita, bisogna entrarci molto più nel merito. Alcuni elementi chiaramente sono un po’ critici, come il depotenziamento dell’Industria 4.0, l’apertura dei cantieri nel Paese, a partire dalla Torino-Lione”.

La Commissione ritiene che “il documento programmatico di bilancio dell’Italia per il 2019 presenti una deviazione particolarmente grave rispetto alle raccomandazione del Consiglio del 13 luglio 2018. La Commissione rileva inoltre che il programma non è in linea con gli impegni presentati dall’Italia nel programma di stabilità dell’aprile 2018. La Commissione europea chiede pertanto all’Italia di presentare un documento programmatico di bilancio riveduto per il 2019. Tale documento dovrebbe consentire al paese di osservare la raccomandazione che le è stata rivolta dal Consiglio, in cui sedeva anche l’Italia, il 13 luglio 2018 e che era stata anche approvata dal Consiglio europeo il 28 giugno. È la prima volta che la Commissione richiede la presentazione di un documento programmatico di bilancio riveduto”, scrive Bruxelles.

“La prevista riduzione del rapporto debito/PIL è soggetta a marcati rischi, dato che essa si basa, nel documento programmatico di bilancio, su ipotesi ottimistiche di crescita”, non approvate nemmeno dall’Ufficio parlamentare di bilancio per i “significativi rischi al ribasso”, si legge nell’opinione Ue. “Se quei rischi si materializzassero, il deficit nominale per il 2019 potrebbe peggiorare ancora di più di quanto previsto nel Dpb 2019, che porterebbe ad un deterioramento strutturale ancora più ampio. La prevista espansione di bilancio, assieme ai rischi al ribasso sulla crescita, mettono a rischio una riduzione adeguata dell’elevato debito italiano, che resta una grande vulnerabilità dell’economia”. “Infine, data la grandezza significativa dell’economia italiana all’interno della zona euro, la scelta del Governo di aumentare il deficit crea rischi di contagio negativi per gli altri Stati membri”, conclude la Commissione.

“I bilanci in equilibrio, l’efficienza dei servizi, i diritti garantiti ai cittadini, la sinergia tra pubblico e privato, in modo che crescano le opportunità per tutti, sono sfide a cui nessuna amministrazione può sottrarsi: il Comune e la Provincia come la Regione e lo Stato”. Lo ha detto, intervenendo alla 35/a assemblea nazionale dell’Anci, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti e pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie“, ha aggiunto Mattarella.

 

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