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Manovra, Tria: sdrammatizzare i toni, spread può influire su mutui

Nel giorno dell’ennesimo scontro tra Moscovici e Salvini sulla manovra, dal membro del Governo che sembra spesso ispirare più fiducia tra le autorità europee, Giovanni Tria, arriva un invito a “sdrammatizzare i toni”, per garantire “la prosecuzione del dialogo instaurato” sulla legge di bilancio. Anche perchè, secondo il Ministro dell’economia, bisogna sempre tenere presente il pericolo di un aumento dello Spread persistente nel tempo, che si potrebbe tradurre in una traslazione “più significativa” sui tassi praticati dalle banche sui mutui. Nonostante la necessità di un dialogo con l’Ue, le “ragioni di fondo” della manovra economica restano: “contrastare il rischio di una terza recessione che potrebbe avere effetti devastanti”, ha detto il Ministro durante il question time al Senato.

Tria ha ricordato che fino a settembre, secondo “i dati della Banca d’Italia”, l’andamento dello spread “non ha influenzato in modo avverso i tassi sui mutui” mentre gli ultimi dati Abi indicano un “aumento del tasso medio a ottobre sui mutui di nuova erogazione”. Una ragione in più per un invito al dialogo, anche perché “c’è la necessità di affrontare i rischi” di una recessione, sottolinea, “in modo congiunto e senza pregiudizi e in questa direzione prosegue il dialogo con la commissione con l’obiettivo di arrivare a una soluzione condivisibile”. “E’ nostra intenzione ribadire nell’ambito del dialogo con l’Unione europea che i rischi prospettati non sono limitati soltanto al nostro contesto ma possono riguardare anche gli altri paesi dell’Unione”, ha aggiunto il Ministro. E per questo “sarebbe quanto meno auspicabile il riconoscimento da parte delle autorità europee della necessità di affrontare questi rischi in modo congiunto senza pregiudizi”.

“Le ragioni di fondo” della manovra “sono state più volte illustrate in sede europea: con essa questo governo sta cercando di contrastare il rischio di una terza recessione che potrebbe avere effetti devastanti”. Intanto “il disegno delle misure” della legge di bilancio “è ancora in via di definizione al fine di garantire la massima efficacia in termini di occupazione e sviluppo”. Il ministro ha poi osservato, come già fatto in passato, che i fondamentali dell’economia italiana “non giustifichano i livelli attuali di spread”. In ogni caso “non è necessario prefigurare interventi straordinari di tutela del risparmio”. Acne perché “il nostro sistema prevede strumenti che hanno già dimostrato la loro efficacia” in passato.

Il titolare dell’economia ha anche parlato della fattura elettronica, che secondo alcuni andrebbe rinviata dopo le osservazioni del Garante della Privacy: “Disporre termini differenziati per l’introduzione degli obblighi della fatturazione elettronica introdurrebbe elementi di notevole complessità per gli operatori e per la gestione quotidiana delle fatture”, ha detto Tria rispondendo a una interrogazione di Fi che chiedeva un rinvio per le piccole imprese. “La fatturazione elettronica – ha ricordato Tria – è un processo simmetrico che vincola non solo il soggetto emittente ma anche quello ricevente”. Sui rilievi del garante della privacy, il ministro ha invece ricordato che “è stato attivato un tavolo tecnico congiunto tra l’Agenzia delle entrate e l’autorità finalizzato a individuare le soluzioni più idonee atte a superare quanto rilevato”.

Il ministro ha poi aggiunto, sulle banche: “la principale ragione della resilienza fin qui dimostrata dal sistema bancario è che la crescita dei depositi bancari è continuata fino a tutto settembre, anche a ottobre secondo l’Abi, per cui le banche dispongono della liquidità necessaria”. Secondo Tria le banche oggi “sono meglio capitalizzate che in passato e hanno notevolmente ridotto il loro funding gap, ovvero la differenza tra lo stock dei prestiti erogati e la raccolta tramite depositi e strumenti assimilati”.

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