Fortune.com/Bloomberg – Il settore manifatturiero italiano si è ridotto per il terzo mese consecutivo, ultimo segnale che la terza economia europea è sull’orlo di un’altra recessione.
L’indicatore dell’attività produttiva di IHS Markit è arrivato a 49,2 punti a dicembre. Sebbene sia meglio della previsione di 48.4 degli economisti, è ancora inferiore a 50 – la linea di demarcazione tra crescita e contrazione – mentre peggiorano le misure di occupazione e la fiducia delle imprese.
Il Paese è stato scosso nel 2018 dai pesanti piani di spesa del governo populista, che ha scatenato uno scontro con l’Unione Europea e ha spinto verso l’alto i rendimenti dei titoli. La situazione di stallo è stata risolta all’ultimo, ma il disagio rimane, nel bel mezzo di un rallentamento economico dell’area dell’euro, meno supporto monetario da parte della Banca centrale europea e il protezionismo guidato dagli Stati Uniti.
Le cattive prestazioni dell’Italia a dicembre e la prima contrazione della produzione francese dal 2016 – tra le proteste dei gillet gialli – hanno pesato sullo slancio nell’area dell’euro. La fiducia delle imprese della regione ha raggiunto il livello peggiore dal 2012.
La Cina sta già soffrendo per le conseguenze dei dazi commerciali. La produzione in serie si è contratta a dicembre, con l’indice PMI (Purchasing manager index) di mercoledì che ha toccato il minimo in 19 mesi. Titoli asiatici ed europei sono crollati.
Il rapporto IHS Markit per l’Italia ha mostrato il sentimento delle imprese più basso degli ultimi sei anni e la crescita dell’occupazione al minimo in quattro anni. I nuovi ordini sono scivolati per il quinto mese di fila, spingendo i produttori a ridurre la produzione.
Si tratta di una “fine dell’anno preoccupante per i produttori italiani”, ha dichiarato Andrew Harker, direttore associato di IHS Markit. “C’è poco ottimismo sul fatto che l’attuale fase di debolezza finisca nel prossimo futuro”.
Politica
La coalizione tra la Lega e il Movimento cinque stelle, rende possibile ulteriore incertezza politica nel 2019.
Nel suo discorso di fine anno, il presidente italiano Sergio Mattarella ha richiamato il governo per aver forzato i piani di spesa in parlamento, esortando entrambi i partiti a garantire un dibattito adeguato in futuro.
Le difficoltà dell’Italia evidenziano come l’Eurozona, che ha segnato il ventesimo anniversario della moneta unica martedì, stia ancora lottando per raggiungere una convergenza.
L’economia è rimasta costantemente indietro rispetto al resto del blocco e si è ridotta dello 0,1% nel terzo trimestre. Una contrazione negli ultimi tre mesi dell’anno confermerebbe la terza recessione per l’Italia dalla crisi finanziaria globale di dieci anni fa.
