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Ue: l’autocritica di Juncker, la difesa dell’Euro di Draghi, l’allarme di Tria

Ci sono giornate in cui il dibattito sul futuro dell’Unione europea assume contorni più delineati. Nelle parole del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, in quelle del presidente della Bce Mario Draghi, e in quelle del ministro dell’Economia Giovanni Tria ci sono spunti importanti: l’autocritica rispetto agli errori fatti, la ferma difesa del ruolo dell’Euro, una richiesta di cambiamento. Contro il presidente della Commissione Ue arriva, puntuale, la replica del vicepremier Luigi Di Maio.

Juncker – Durante la crisi del debito “c’è stata dell’austerità avventata, ma non perché volevamo sanzionare chi lavora e chi è disoccupato: le riforme strutturali restano essenziali”. Così il presidente della Commissione Ue Juncker, nel suo intervento in aula a Strasburgo per la celebrazione dei vent’anni dell’euro. “Mi rammarico di aver dato troppa importanza all’influenza del Fondo monetario internazionale. Al momento dell’inizio della crisi – ha ricordato Juncker – molti di noi pensavano che l’Europa avrebbe potuto resistere all’influenza del Fmi. Se la California è in difficoltà, gli Stati Uniti non si rivolgono” al Fondo monetario internazionale e “noi avremmo dovuto fare altrettanto”. Altro capitolo da rivisitare, la crisi greca. “Non siamo stati sufficientemente solidali con la Grecia e con i greci” durante la crisi del debito, ha ammesso il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, nel suo intervento in aula a Strasburgo per la celebrazione dei vent’anni dell’euro. “Mi rallegro di constatare che la Grecia, il Portogallo ed altri Paesi – ha aggiunto – hanno ritrovato se non un posto al sole”, almeno “un posto tra le antiche democrazie europee”.

Di Maio – “Il Presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, inizia a sentire il terreno mancargli sotto i piedi a pochi mesi dalle elezioni europee” ma “le lacrime di coccodrillo non mi commuovono. Juncker e tutti i suoi accoliti hanno devastato la vita di migliaia di famiglie con tagli folli mentre buttavano 1 miliardo di euro l’anno in sprechi come il doppio Parlamento di Strasburgo. Sono errori che si pagano”, ha attaccato Luigi Di Maio in un post sul blog delle Stelle

Draghi -“Oggi la maggior parte delle sfide sono globali e possono essere affrontate solo insieme. È questa unione che è la sovranità del mondo, la sovranità che altrimenti andrebbe perduta in questo mondo globalizzato. È proprio in questo senso che la moneta unica ha dato a tutti i membri dell’area euro la propria sovranità di politica monetaria, rispetto agli accordi monetari preesistenti”. Così il presidente della Bce Mario Draghi al Parlamento europeo. “È insieme che abbiamo una voce nella regolamentazione dei mercati finanziari internazionali; una voce, che è stata fondamentale nel riformare il regolamento finanziario mondiale dopo la crisi finanziaria globale”, ha aggiunto Draghi.

Tria – “L’Unione Europea rischia il collasso se alimenta le divergenze invece che le convergenze e non affronta il tema di una maggiore cooperazione”, ha rilevato il ministro dell’Economia Giovanni Tria intervenendo alla plenaria del forum Gaidar a Mosca. Le sfide dei prossimi anni, secondo Tria, sono “evitare l’instabilità sociale e l’instabilità finanziaria, che sono legate perché vengono dalla stessa fonte: il fallimento nel gestire l’ineguaglianza nella globalizzazione contemporanea”. L’Europa, a 10 anni dalla grande crisi, “ancora non ha capito cosa deve fare”, ha evidenziato il ministro. “È necessario – ha aggiunto – guardare alla cornice più ampia, avere una strategia per la nostra sovranità tecnologica e darci i mezzi per essere più competitivi sul palcoscenico globale pur restando fedeli ai nostri valori”. Invece, ha sottolineato, l’Europa guarda al tema dell’immigrazione come “un puzzle sulla ripartizione” ed è “ossessionata dalle procedure”.

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