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Draghi, Bce non ha esaurito munizioni

La Bce “non ha esaurito tutte le sue munizioni”. Il rischio di recessione dell’Eurozona è basso e “il settore bancario è molto più solido rispetto all’inizio della crisi”. Unica a soffrire di un lieve irrigidimento del sistema bancario sarebbe l’Italia. Il presidente della Bce Mario Draghi, durante conferenza stampa dopo la riunione del Board, fa il punto della situazione, sottolineando che “la sua cassetta degli attrezzi (della Bce) è sempre lì”, e quindi che è pronta ad intervenire se occorre.

Nel consiglio direttivo della Bce “c’è unanimità che la probabilità di una recessione sia bassa”, anche se “nel breve termine la crescita economica sarà probabilmente più debole rispetto a quanto anticipato”. Tuttavia “l’inflazione nell’eurozona nei prossimi mesi ‘rallenterà’ a causa del calo dei prezzi del petrolio”, e ribadisce che “nell’analisi dei governatori non appare un evento probabile una recessione nell’Eurozona nel suo insieme”, aggiungendo che le condizioni cambiano da Paese a Paese. Sicuramente “la minaccia del protezionismo sta pesando sulla fiducia economica. È ancora necessario un significativo stimolo monetario per sostenere l’inflazione” nell’Eurozona, ha sottolineato Draghi.

I dati del sondaggio della Bce sul credito bancario (bank lending survey) mostrano poi “un lieve irrigidimento principalmente in Italia, non nel resto della zona euro”, afferma al termine della riunione del consiglio. L’indagine, diffusa il 22 gennaio, evidenziava un “lieve irrigidimento dei i criteri di offerta sui prestiti a imprese e a famiglie per l’acquisto di abitazioni” e stimava “una lieve contrazione nel trimestre in corso mentre quella da parte delle famiglie continuerebbe a espandersi”.

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