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Visco: banche rafforzino bilanci. Magagni: ancora grandi sforzi

Guarda alle banche piccole, chiedendo alla Ue di valutare norme ad hoc, invita tutti gli istituti di credito a continuare a lavorare per aumentare la redditività e recuperare efficienza, evidenzia i rischi legati agli investimenti in titoli di Stato. Il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco, nel suo intervento al Forex, dedica alcuni passaggi significativi allo stato di salute del sistema bancario.

La Ue, dice, dovrebbe “riflettere su istituti e misure che mirino a rendere meno traumatica e meno costosa possibile l’uscita dal mercato” delle banche di minore dimensione. Il Governatore rileva come “la possibilità di accedere alla procedura di risoluzione è prevista solo per le banche maggiori per le quali si rilevi un interesse pubblico tale da giustificare il ricorso al Fondo di risoluzione”. Per le piccole senza “un’acquisizione” di un’altra banca non vi sono alternative alla liquidazione ordinaria.

Per le banche italiane, più in generale, è necessario “proseguire sulla strada del rafforzamento dei bilanci e del recupero di adeguati livelli di efficienza e redditività resta condizione necessaria per affrontare le sfide che caratterizzano il settore finanziario a livello globale”. Visco è convinto che “occorre proseguire nelle politiche di sostegno allo sviluppo delle fonti non bancarie di finanziamento delle imprese. Le banche possono accompagnare e trarre beneficio da questi sviluppi”.

Intanto, gli investimenti delle banche italiane in titoli di Stato sono tornati ad aumentare negli scorsi mesi (330 miliardi di novembre) e “se contribuiscono a stabilizzare i prezzi dei titoli di Stato nei momenti di maggiore tensione e possono consentire successivi guadagni in conto capitale in caso di ripresa, espongono tuttavia gli intermediari ai rischi associati a ulteriori cali dei prezzi”.

In questo contesto, la voce delle banche è affidata al padrone di casa, il presidente di Iccrea Banca Giulio Magagni. “Ancora ci attendono grandi sforzi verso il superamento dei pesi derivanti dal recente passato, dagli Npl fino alla creazione di un nuovo ‘patto fiduciario’ con i clienti, famiglie ed imprese”. Ulteriori impegni, aggiunge, “riguardano il far fronte a sistemi normativi e regolamentari poderosi, che debbono però tenere conto della congruità e della ragionevolezza, evitando il rischio di una proliferazione ed una pervasività di norme che soffocano piuttosto che garantire, restringono piuttosto che agevolare lo sviluppo o rischiano, in taluni frangenti, di minare la fiducia”. In sintesi, è l’analisi di Magagni, “si tratta di reagire ed agire, ma come sistema, condividendo nuovi patti sociali che partendo dall’oggettività superino le superficiali generalizzazioni”.

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