Oggi il sistema bancario europeo, e soprattutto quello italiano, sono più stabili di prima. Lo afferma Elke König, presidente del Single Resolution board, l’autorità europea che si occupa della gestione delle crisi bancarie, in un’intervista al Sole 24 Ore nella quale sottolinea la soddisfazione del board per l’operato degli ultimi anni.
“Siamo contenti – spiega Konig – dei progressi fatti negli ultimi dieci anni. Il sistema bancario europeo e in particolare quello italiano sono più stabili, hanno un capitale di migliore qualità e gli Npl si stanno riducendo, non solo nelle banche italiane ma anche in quelle tedesche. Questo è quanto fatto in media: di certo ci sono banche che hanno davanti ancora molti compiti a casa da fare”.
Mai abbassare la guardia, sottolinea König: “Vado oltre il detto ‘riparate il tetto quando c’è il sole’ – afferma – Alle banche oggi dico: riparatelo anche quando piove, perché potrà piovere di più. Il mio compito come regolatore è quello di spingere tutte le banche a fare di più e più velocemente”.
“In Europa – prosegue – abbiamo ancora bisogno di un sistema armonizzato delle risoluzioni. Abbiamo differenti leggi. E dobbiamo creare il sistema assicurativo dei depositi a livello europeo, Edis. Ma per quanto riguarda il Mrel, è importante avere un cuscinetto intermedio di sicurezza nel caso una banca finisce in difficoltà e deve essere risolta. Il nostro approccio è ‘step by step’, cioè un passo alla volta. Abbiamo dato target vincolanti, ma gli istituti – aggiunge – non sono obbligati a renderli pubblici. Dipende dalla singola banca decidere cosa fare: nel caso delle spagnole, hanno deciso di comunicarlo”.
“Sulle tempistiche per adeguarsi ai requisiti – fa sapere – è previsto un periodo di transizione. Abbiamo dato un massimo di quattro anni, ma il quadro della Brrd arriva fino a sei anni. Alcune banche si sono già adeguate”.
