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Reddito: Garante, non rispetta requisiti privacy

A quattro giorni dalla cerimonia di presentazione della prima carta sulla quale verrà ‘caricato’ il reddito di cittadinanza e dell’inaugurazione del sito web dedicato, oltre all’afflusso di massa agli uffici anagrafe di diversi comuni del Sud Italia per il cambio di residenza, spuntano i primi problemi legati alla privacy dei cittadini. Ad alzare la mano per intervenire sul tema il Garante della privacy, secondo il quale “il meccanismo di riconoscimento, erogazione e gestione del reddito di cittadinanza comporta trattamenti su larga scala di dati personali ai quali è riconosciuta la massima tutela in ragione della loro attinenza alla sfera più intima della persona”, sottolinea il garante aggiungendo, in una memoria depositata in Senato, che la disciplina presenta “rilevanti criticità” e “così come formulata, non appare, in più punti, idonea a soddisfare i requisiti richiesti” dalla normativa europea sulla privacy.

Intanto il reddito di cittadinanza per ora si è tradotto in una corsa agli uffici dell’anagrafe: a Bari nel mese di gennaio è stato registrato un aumento delle richieste di cambio di residenza tra il 10 e il 15%. Ieri, però, unico giorno di apertura pomeridiana dell’ufficio anagrafe, si è registrato un afflusso anomalo. A testimoniarlo e denunciarlo ci sono alcune foto pubblicate su Facebook dal consigliere comunale Filippo Melchiorre, candidato di Fratelli d’Italia alle primarie del centrodestra per le prossime elezioni amministrative.

“È una vergogna – scriveva sul social – se per ottenere un servizio pubblico essenziale ti devi sottoporre a tutto questo”. Dopo la segnalazione e l’aumento già accertato relativo al mese scorso, gli uffici comunali stanno facendo in queste ore una ricognizione dei dati esatti relativi agli ultimi accessi all’ufficio anagrafe e in quale percentuale siano state presentate richieste di cambio di residenza. Il sospetto è che ci sia una corsa al cambio di residenza in funzione della richiesta del reddito di cittadinanza. Per questo saranno avviati controlli finalizzati anche ad accertare se si tratti di richieste illegittime.

L’aumento delle richieste di cambio di residenza e quindi dei cittadini che si sono rivolti all’ufficio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, non ha comunque mai, fino a ieri, si apprende dal Comune, fatto registrare tale affollamento.

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