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Tav, governo: non c’è nessun blocco

A meno di 12 ore dal voto alla Camera che, con 261 sì contro 136 no, approva la mozione sulla Tav firmata da M5S e Lega, impegnando così il governo a “ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione”, le due fazioni all’unanimità affermano che non è in corso alcun blocco dell’opera. In particolare, il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli sottolinea che non è “bloccata”, ma “sospesa”: “Non c’è una sola opera bloccata in questo paese. C’è soltanto la Tav sospesa per capire se i tanti miliardi impegnati, possono essere spesi meglio per tutti gli altri cantieri sul territorio nazionale”, afferma Toninelli a 24Mattino. “Non ci sarà nessun blocco”, sottolinea il vicepremier Matteo Salvini.

Sul fatto che la Tav “non sia bloccata”, ma eventualmente solo “sospesa”, c’è dunque un accordo tra le parti. Ma su quella che sarà o meno la realizzazione dell’opera non si placa il ping pong tra il Movimento e la Lega. “C’è solo una revisione del progetto con l’obiettivo di portare a termine il progetto”, afferma Salvini a ‘Mattino 5’, ribadendo la sua posizione sull’alta velocità. “Faccio e farò tutto il possibile – ha aggiunto – perché la Tav si faccia, il progetto può essere rivisto e si possono risparmiare dei soldi, ma il treno inquina meno e costa meno delle auto”. Al momento però i cantieri si fermano. “Erano già fermi – ha risposto Salvini – e spero ripartano prima possibile”. Per Toninelli, invece, “Si tratta di un’opera pensata trent’anni fa, che finirà tra 15 anni almeno, e i cui benefici si vedranno tra i 50 e i 70 anni. Non sto dicendo che l’opera non serve in termini assoluti, sto dicendo che non è al primo posto nell’ordine delle priorità”.

Nel frattempo il tema torna nell’aula del Consiglio regionale del Piemonte, dove il presidente della Regione Sergio Chiamparino ha inviato una lettera al presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti in cui chiede di fare comunicazioni sulla Tav nella seduta di martedì, “anche al fine di verificare la possibilità di indire una consultazione popolare sull’opera“. Un’iniziativa sulla quale si è detto aperto il Salvini: “ai referendum siamo sempre e comunque favorevoli”. Ma Chiamparino insiste: “se vuole essere coerente, Salvini sblocchi i bandi, tutto il resto sono balle”.

 

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