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Banca Ifis: crollo in borsa dopo mancata conferma dell’ad

Il socio di maggioranza non conferma l’ad e Banca Ifis crolla in Borsa: una decisione, quella di Sebastien Egon Fürstenberg , che è costata molto cara alla Banca che ha perso il 15% in Piazza Affari in tempi record. La scelta di non confermare Giovanni Bossi, secondo gli analisti di Mediobanca Securities, potrebbe essere riconducibile “alla diversa visione con l’azionista di maggioranza sulla riorganizzazione del gruppo per evitare le penalizzazioni sul capitale regolamentare causate dalla presenza della holding La Scogliera”.

L’Azionista in serata comunicherà il nome del nuovo amministratore delegato che sarà inserito nella lista di maggioranza per il rinnovo del cda previsto nell’assemblea del prossimo 19 aprile.

Una strada poteva essere una fusione inversa della Scogliera nella banca. Progetto che il socio di maggioranza Sebastien Egon Fürstenberg ha deciso di abbandonare indicando, di recente, la volontà comunque di “proseguire analisi su possibili operazioni” che possano garantire gli stessi risultati così da salvaguardare le “esigenze di capitalizzazione dell’istituto e tenendo anche in considerazione gli interessi dell’azionista, fermo l‘impegno de La Scogliera a supportare la banca nel proprio percorso di sviluppo sostenibile”.

Equita aggiunge in un’analisi che “nonostante nei mesi scorsi fossero già circolati rumors relativi a contrasti tra il Ceo di Banca Ifis e il presidente de La Scogliera” la notizia dell’uscita di Bossi “rappresenta senza dubbio una sorpresa molto negativa per il titolo”. E questo “a causa dell’accresciuta incertezza relativa alla governance dell’istituto, alla sua visione strategica e all’effettiva concretezza del progetto alternativo alla fusione inversa tra Ifis e La Scogliera che permetterebbe alla banca di recuperare 340 punti base di Cet1.

In una nota diffusa domenica, l’azionista di maggioranza anticipa che il nuovo a.d “vanta una lunga e composita esperienza nel settore, sia nell’ambito di importanti banche commerciali che nell’ambito di banca d’affari”. Inoltre i consiglieri che lo affiancheranno “sono di primario standing e idonei ad assicurare il livello di professionalità, competenza e conoscenza” per “una composizione ottimale” del consiglio di amministrazione. Viene inoltre sottolineto che “l’azione manageriale, nel corso del prossimo triennio, sarà volta al necessario consolidamento e razionalizzazione della crescita per linee esterne efficacemente realizzata negli ultimi anni”.

In particolare l’istituto proseguirà “nell’attività core legata all’acquisto, gestione e recupero degli Npl, allo sviluppo dell’attività internazionale già presente in alcune componenti del gruppo ma con ampi margini di crescita nonché ad una rinnovata attenzione alle nuove tecnologie a supporto del business”. Nel percorso “sarà inoltre oggetto di uno specifico investimento il supporto attraverso prodotti di credito sia tradizionali che innovativi al mondo delle imprese corporate, con particolare riguardo al Triveneto”.

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