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La Consob vuole creare un mercato italiano delle Ico

Creare un mercato italiano di cryptoattività, favorendo il rientro di tanti imprenditori che sono andati all’estero per finanziare il loro progetto lanciando una Ico, una Initial coin offering, la quale prevede l’emissione e la successiva offerta al pubblico di token (crypto-assets) generati avvalendosi delle tecnicalità fornite dalla Blockchain (e dalla Dlt, Distributed ledger technology). L’obiettivo è della Consob, che per conseguirlo pubblica un ‘Documento per la discussione’ per definire delle regole nel mondo delle offerte iniziali e degli scambi di “criptoattività”.

L’iniziativa dell’autorità italiana segue la recente diffusione, appunto, di operazioni come le Ico, quindi di “crypto-asset” nei quali investono i risparmiatori italiani. L’Authority intende “aprire un ragionamento con gli stakeholder del mondo finanziario per capire come strutturare le Ico e come possono essere regolati i sistemi blockchain”, con l’obiettivo di “tutelare i risparmiatori”, ha spiegato il Commissario della Consob, Paolo Ciocca, presentando il documento, che sarà online per i prossimi 60 giorni sul sito dell’autorità.

Il documento, frutto di un lavoro interno all’Autorità durato otto mesi, si è reso necessario di fronte a “una discussione in corso a livello internazionale”, ma anche a fronte della presenza di “forme di abusivismo”, ha aggiunto Ciocca. Al termine della consultazione, durante la quale si terrà un incontro pubblico per raccogliere i vari riscontri (presumibilmente a metà aprile), “presenteremo un documento al governo”, ha detto Ciocca, precisando poi che “il bitcoin non è oggetto di questa discussione”.

La Consob “ha ritenuto opportuno approfondire il fenomeno dei token, che non integrano la definizione di strumento finanziario e che possono eventualmente configurare un prodotto finanziario, anche in considerazione del crescente interesse da parte dell’industria per tali iniziative che possono rivolgersi anche al pubblico retail”, si legge nella premessa del documento, nel quale si ricorda che “i token qualificabili come strumenti finanziari sono allo stato assoggettati alla disciplina europea dei mercati finanziari e l’Esma a livello Ue sta svolgendo approfondimenti relativamente alle problematiche di applicazione”.

Il documento tiene conto sia dell’attività dell’Autorità europea degli strumenti finanziari, sia delle iniziative di singoli paesi come Francia, Regno Unito e Malta. Nei quattro capitoli successivi, il documento fornisce una sintetica rappresentazione del fenomeno di diffusione delle Ico, delinea una definizione delle cripto-attività, nonché un approccio regolatorio rispetto all’emissione delle offerte e successiva fase di negoziazione delle cripto-attività. Tra i punti cruciali, c’è quello della definizione di un apparato che permetta all’investitore di uscire dall’operazione. Il documento si rivolge a tutti gli stakeholder del mondo finanziario, vecchio e nuovo: dai risparmiatori ai promotori delle Ico, dai soggetti che negoziano cripto attività a quelli che le custodiscono, fino alle associazioni di categoria del settore finanziario, autorità, consumatori, studi professionali, esponenti del mondo accademico. Per ciascun aspetto regolamentare proposto, la Consob ha formulato delle specifiche domande al fine di avviare una discussione e ricevere le opinioni dei diversi partecipanti al mercato.

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