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Poste raddoppia l’utile. In futuro droni e veicoli autonomi

di Paolo Rubino – Ad un anno dal lancio di un piano “fatto di molti piccoli passi” per raggiungere “risultati concreti di trimestre in trimestre” l’A.d. Matteo Del Fante chiude un 2018 in crescita per Poste Italiane, meglio degli obiettivi per utile netto ed utile operativo, e con la nuova guidance vede un 2019 ancora in progresso. Intanto guarda più lontano, ad un “futuro importante per le consegne”: dal cielo con un “progetto droni” ma anche con “veicoli senza conducente che parcheggiano sotto casa del destinatario, lo avvisano con un sms, lui scende, apre con un codice un cassetto e ritira il pacco”. È tutto ad un livello di progettazione ancora molto sperimentale ma non è fantascienza.

Benefici fiscali straordinari per 385 milioni spingono il risultato netto 2018 di Poste a raddoppiare, +97%, a quota 1,399 miliardi: è un utile che “sarebbe stato comunque oltre il miliardo” anche senza partite non ricorrenti – nota Del Fante – in ogni caso in forte crescita rispetto ai 689 milioni del bilancio 2017. E per il 2019 è atteso un utile di 1,1 miliardi. +2,2% a 10,864 miliardi i ricavi 2018, attesi a quota 11 miliardi nel 2019. Dati che spingono il titolo ad un +2,5% a fine giornata (ieri,ndr) a Piazza Affari dove ha toccato quota 8,368 euro, sui massimi storici.

Il Cda, che ha approvato i conti, conferma per questo bilancio e per il prossimo la politica dei dividendi del +5% l’anno annunciata con il piano industriale ‘Deliver 2020’ e proporrà all’assemblea la distribuzione di una cedola da 0,441 euro per azione: Poste staccherà così un assegno da 168 milioni per l’azionista Tesoro e da 201 milioni per l’azionista Cdp. L’azienda “ha centrato tutti gli obiettivi finanziari delineati per il 2018, a livello di gruppo e in tutti i settori di business, grazie ad una azione più incisiva di efficientamento e ad una forte crescita dell’utile operativo” (+33,5% a 1,499 miliardi) e, sottolinea Del Fante, vede un 2019 in cui “si assisterà ad un incremento costante dei ricavi, dei margini e degli utili”.

La strada è quella della “trasformazione” delineata dal piano a cinque anni ‘Deliver 2022’: punta sull’evoluzione del core business delle consegne per cavalcare “la rapida crescita dell’e-commerce”, su una espansione dell’offerta di prodotti finanziari e assicurativi che può contare su “una rete distributiva senza pari”, sulle “continue opportunità di crescita create dalla convergenza fra pagamenti digitali e telecomunicazioni mobili”. Per la Rc Auto (dal 2020) non c’è ancora un partner: “Stiamo parlando con più di uno”. Tra le eventuali partite straordinarie “non c’è nessun progetto da parte di Poste italiane e del suo Cda di aprire un dossier specifico” su Alitalia. E per Sia, la piattaforma per sistemi di pagamento di cui Poste è indirettamente azionista (con circa il 15%) tramite una società controllata da Cdp, sono “allo studio tutte le ipotesi di valorizzazione possibile”, da una eventuale fusione (con Nexi, secondo le indiscrezioni) alla crescita stand alone.

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