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Istat, a marzo inflazione stabile all’1,0%

Inflazione stabile all’1% per il mese di marzo, nonostante il rallentamento dei prezzi del ‘carrello della spesa‘ – beni alimentari, per la cura della casa e della persona: l’aumento annuo infatti si ferma a +1,3% (dal +1,6% di febbraio). Lo rileva l’Istat nelle stime preliminari, spiegando che in entrambi i casi le variazioni tendenziali dei prezzi sono superiori al quelle del tasso d’inflazione generale (stabile all’1,0%).

La stabilità dell’inflazione è la sintesi di dinamiche contrapposte“, spiega l’Istat: da una parte l’accelerazione dei beni energetici non regolamentati (da +0,8% a +3,3%), su cui pesa il rincaro dei carburanti per mezzi di trasporto; dall’altra il rallentamento dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +3,7% a +2,0%), su cui invece ricade l’attenuazione degli aumenti registrati per la verdura; e dei servizi relativi ai trasporti (da +0,9% a +0,4%) e dei tabacchi (da +4,5% a +4,0%).

Guardando infatti nello specifico ai prodotti ad alta frequenza d’acquisto (in cui rientrano i carburanti) c’è un’accelerazione a +1,6% (da +1,5% del mese precedente). I prezzi dei carburanti a marzo hanno segnato un aumento del 2,7% su base annua, tornando a salire dopo il calo di febbraio (-0,5%), scrive l’Istat, spiegando che il dato tendenziale di questo mese è il più alto da novembre del 2018 (+8,4%).

“Dopo aver registrato una flessione tendenziale di oltre quattro punti percentuali a dicembre 2018 ed essere tornati a crescere nel mese di febbraio, i prezzi dei beni energetici non regolamentati accelerano, compensando il rallentamento di quelli dei beni alimentari non lavorati e determinando la stabilità dell’inflazione a marzo”, sottolinea l’Istat, dando conto della dinamica del mese.

Le componenti volatili continuano a essere all’origine delle oscillazioni dell’inflazione, che vede i prezzi dei prodotti di largo consumo registrare una crescita più sostenuta rispetto a quella del paniere nel suo complesso”, scrive l’Istituto di statistica. Nel dettaglio, il diesel sale del 2,6% su febbraio e del 5,3% in termini tendenziali (da +1,7%), la benzina aumenta del 2,4% rispetto al mese precedente, con un’inversione di tendenza su base annua: a +0,3% da -3,0%. Rallenta invece la crescita dei prezzi della verdura, dopo la fiammata del mese scorso, anche se la dinamica, rimarca l’Istat, “rimane molto sostenuta”. Il dato mensile segna un calo del 7,1% ma quello annuo resta ben sopra la ‘soglia zero’, a +9,4%, seppure lontano dall’impennata precedente (+18,4%). Le sigarette passano da +4,7% a +4,1% (+1,3% su base mensile). I biglietti aerei ampliano la flessione tendenziale (da -5,9% a -9,8%), ma con un aumento del 12,0% su base mensile, anche se lo scorso anno a marzo la variazione congiunturale era stata maggiore (+16,8%). Accelerano invece i prezzi per i treni (da +6,6% a +8,9%, su base mensile +1,5%). In diminuzione i prezzi del capitolo delle comunicazioni, a causa della voce ‘connessione internet ed altri servizi’, che registra un’ulteriore lieve riduzione (-0,4% rispetto a febbraio con una discesa tendenziale che si porta da -17,0% a -17,3%).

 

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