Cerca
Close this search box.

Aumento Iva, Tria: per ora c’è. Di Maio: non lo faremo mai

Con questo governo non ci sarà nessun aumento dell’Iva, deve essere chiaro”. Anzi, “finché il M5S sarà al governo” non ci sarà nessun aumento. “Al contrario”, dice il Vicepremier Luigi di Maio, “l’obiettivo è ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese. Serve la volontà politica. Noi ce l’abbiamo. Mi auguro ce l’abbiano anche gli altri. Fermo restando che ci sono già soluzioni sul tavolo volte ad evitare un aumento”, dice Di Maio. Ma di fatto, nel Def, l’aumento dell’Iva ancora c’è. “Lo scenario tendenziale” del Def, secondo il ministro dell’Economia Giovanni Tria, “incorpora gli incrementi dell’Iva e delle accise dal 2020-2021″.

In audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, Tria ha detto che “la legislazione vigente in materia fiscale è confermata in attesa di definire, nei prossimi mesi, misure alternative”. Il ministro conferma però “quello che è scritto nel Def: valuteremo misure alternative” all’aumento dell’Iva ma è inutile pensare che “si possano definire oggi”. “Nel Def viene affermato che tutto ciò che verrà fatto dovrà confermare la compatibilità degli obiettivi di bilancio e questo è molto importante ribadirlo”.

La legge di bilancio del prossimo anno, anticipa il ministro, “continuerà, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica definiti nel Def, il processo di riforma della flat tax e di generare semplificazione nel sistema per alleviare il carico fiscale nei confronti del ceto medio”. Lo ha ribadito il ministro dell’Economia Giovanni Tria in audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Per quanto riguarda la revisione al ribasso delle stime economiche contenuta nel Def “risulta pienamente coerente con l’evoluzione della situazione economica generale” e “a dicembre era all’1% al di sotto dell’1,2% della Ue”. Il governo , per il ministro, “non ha affatto peccato di ottimismo” e “le revisioni si sono rese progressivamente necessarie scontando l’andamento della seconda metà del 2018, inferiore ad attese che avevamo chiaramente indicato come rischi di previsione”.

Per quanto riguarda l’andamento generale futuro, “a livello europeo non siamo in recessione, probabilmente non lo siamo in Italia dopo la recessione tecnica dell’ultimo trimestre dello scorso anno, ma c’è un forte rallentamento significativo, con previsioni ottimistiche” per la seconda metà dell’anno. I dati dei primi due mesi dell’anno sono infatti “incoraggianti, la produzione ha invertito il trend negativo” e questi elementi “lasciano ritenere che la previsione per il 2019 sia equilibrata”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.