NF24
Cerca
Close this search box.

Bezos vuole riportare l’uomo sulla Luna. Nel 2024

Screenshot_2019-05-10 Jeff Bezos ( JeffBezos) Twitter

Ogni anno, vendendo le sue azioni Amazon, ci investe 1 mld di dollari. Ora si avvicina sempre di più al suo sogno: l’obiettivo di Jeff Bezos, e della sua creatura spaziale Blue Origin, è la Luna. In una conferenza stampa a Washington Dc, l’uomo più ricco del mondo ha presentato ai media e ai vertici delle principali industrie spaziali il modulo che “porterà gli astronauti sulla Luna”, a quasi mezzo secolo dal ritorno sulla Terra dell’Apollo 17, con il suo carico di rocce lunari e esploratori spaziali.

“Oggi, il nostro fondatore ha condiviso il nostro progetto: andare nello spazio per fare del bene alla Terra. È ora di tornare sulla luna, questa volta per restare. Siamo pronti a supportare la Nasa per arrivarci entro il 2024 con Blue Moon”, ha scritto la Blue Origin su Twitter. Blue Moon è infatti il nome del lander apparso dietro la tenda sollevata da Bezos sul palco di Washington. Un veicolo dotato di un grande serbatoio di carburante sferico interno, poggiato su quattro gambe per l’atterraggio. È alimentato dall’idrogeno liquido: in parte quindi può essere rifornito dall’acqua ghiacciata dei punti più freddi della Luna. Le celle a combustibile a idrogeno alimenteranno il dispositivo durante la notte lunare. Blue Origin ha lavorato su Blue Moon almeno dal 2017. Lo scorso ottobre, la società ha firmato un accordo con la Nasa per sviluppare sistemi di lander commerciali medio-grandi per la superficie lunare. In cambio del pagamento di 50mila dollari da parte di Blue, la Nasa ha accettato di condividere analisi tecniche e informazioni sui potenziali siti di sbarco lunari.

Il numero uno di Amazon ha anche presentato il nuovo razzo propulsore BE-7 con un motore ad idrogeno e ossigeno liquido ad alte prestazioni che alimenta la discesa di sei minuti del lander. Blue Moon sarà anche armato di rover, per la fase successiva all’atterraggio. Bezos ha anche mostrato una foto della versione del lander che può ospitare gli astronauti, e ha detto che spera che le missioni possano iniziare nel 2024.

I piani di Bezos, nonostante le beghe personali (e su Amazon), con il Presidente Usa, hanno subito un’accelerazione con la spinta dell’amministrazione Trump alla Nasa per costruire una piattaforma spaziale nell’orbita della Luna e per portare astronauti americani sul satellite del nostro pianeta entro il 2024. Ne aveva parlato il Vicepresidente Mike Pence a marzo, dicendo che la Casa Bianca vuole che l’obiettivo venga raggiunto “ad ogni costo”.

Nel logo di Blue Origin c’è una tartaruga, che nel confronto con i competitor può essere interpretata anche simbolicamente: i progressi dell’azienda sono stati notoriamente più lenti rispetto alla SpaceX di Elon Musk ad esempio, che tra l’invio di rifornimenti alla stazione spaziale internazionale, la messa in orbita di satelliti e un car-sharing in direzione Luna (poi andato male per il passeggero) ha completato 70 missioni. A differenza di Musk, Bezos (altrettanto affascinato dalla possibilità della colonizzazione umana dello spazio), non crede molto nell’opzione Marte: su una delle slide della presentazione di Blue Moon si leggeva come sul pianeta rosso non fosse possibile comunicazione in tempo reale.

L’opzione lunare invece è reale, come ha detto l’uomo più ricco del mondo ai bambini invitati ad assistere alla presentazione del lander: “Questi bambini e i loro figli e nipoti costruiranno queste colonie. Il lavoro della mia generazione è quello di costruire l’infrastruttura in modo che possano farlo. Stiamo costruendo una strada per lo spazio”, ha detto Bezos al pubblico. “Succederanno cose incredibili. Si creerà nuova creatività imprenditoriale. Vedremo imprenditori spaziali avviare aziende nei loro dormitori. Cose che oggi ancora non possono accadere”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.