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Da 20 anni in Italia, come si evolve il modello Burger King

Il modello Burger King, da sempre concorrente di McDonald’s nel mondo, è arrivato in Italia vent’anni fa. Oggi sono cambiate le strategie e le opportunità: dalla sostenibilità, ai nuovi prodotti per vegani e vegetariani. Parla il General Manager per l’Italia Andrea Valota.

Quali sono le soddisfazioni maggiori che sta ricevendo attualmente come ceo di Burger King?

Indubbiamente vedere concretizzarsi il risultato di questi ultimi anni di lavoro, riuscendo ad arrivare assieme al mio team al traguardo dei 200 ristoranti sul territorio italiano, con l’apertura del nostro nuovissimo locale in centro a Milano, festeggiando egregiamente i 20 anni di presenza di Burger King in Italia.

Il vostro presidente Daniel Schwartz diceva: “Il tuo primo lavoro può impostare la traiettoria per il resto della tua carriera”. Quali sono le opportunità di crescita in BK?

Qui da noi si cresce moltissimo: Siamo un’azienda estremamente meritocratica che premia l’impegno e il duro lavoro. Se qualcuno ha voglia di crescere e imparare, qui può farlo. Molti dei dipendenti che adesso lavorano con noi in sede a progetti di marketing, sviluppo, operations, hanno cominciato proprio lavorando sui ristoranti. Io stesso ho lavorato come crew mentre studiavo. Per conoscere a fondo un lavoro e poterlo di conseguenza insegnare, è fondamentale avere vissuto l’esperienza in prima persona. E ciò è ancora più vero quando si tratta di servizio al cliente.

Quali sono le caratteristiche che BK premia nei suoi dipendenti e come?

Formiamo il nostro personale con la Burger King Academy, una scuola dove insegniamo tutte le tecniche gestionali, diverse dagli altri ristoranti. Per poter crescere è importante un grande impegno sul lavoro con costanza e in squadra e il continuo miglioramento delle persone.

Con quale strategia difendete la vostra quota di mercato in Italia?

I nostri clienti ci amano per il gusto inconfondibile dei nostri prodotti, la qualità delle nostre materie prime, la varietà delle proposte, le porzioni abbondanti, per l’accoglienza informale che si trova in tutti i nostri ristoranti. Ci piace andare incontro alle loro esigenze, intercettandole e molto spesso anticipandole. Per questo motivo investiamo, oltre che in formazione del personale ed in qualità, anche e soprattutto in tecnologia: siamo tra i più protesi in avanti nella ricerca di nuove tecnologie applicate ai servizi di ristorazione, capaci da una parte di migliorare l’esperienza di consumo e dall’altra migliorare la nostra efficienza operativa.

In Italia vegani e vegetariani sono l’8% della popolazione e 53.000 ristoranti hanno menu dedicati a loro. Come si pone BK nei loro confronti?

Nei nostri menù esistono da tempo anche soluzioni adatte a vegetariani e vegani, grazie alle nostre proposte di insalata ad esempio. Recentemente in America i ristoranti Burger King stanno sperimentando il primo hamburger prodotto interamente con proteine vegetali ma dal gusto e dalla consistenza del tutto simili a quelli della carne di manzo. Lo hanno chiamato Impossible Whopper perché distinguerlo da quello vero è praticamente impossibile. È una tendenza sempre più diffusa non solo da chi fa scelte alimentari di questo tipo, ma anche da chi vuole mantenere un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente. Una volta ultimata questa fase di sperimentazione inziale, procederemo a farne una valutazione anche per il mercato italiano.

Quali progetti di sostenibilità ha Burger King?

Burger King lavora da tempo sui temi di sostenibilità, e negli anni sono stati fatti significativi passi in avanti. Grandi miglioramenti sono avvenuti nella gestione della logistica migliorando gli ordini dei locali e quindi consentendo una logistica più efficiente e dunque a minor impatto ambientale. I sistemi di produzione in cucina si sono evoluti aiutando a ridurre al minimo gli sprechi. Nel tempo sempre una maggior parte del packaging dei nostri alimenti è stata prodotta interamente in carta, il che consente un più facile conferimento alla raccolta differenziata. I nostri dipendenti sono formati per effettuare la raccolta differenziata per i rifiuti che vengono prodotti direttamente in cucina. Un ulteriore step è necessario farlo assieme ai nostri clienti. Per aiutarli a limitare il più possibile gli sprechi all’interno delle sale, oltre all’elevato uso di packaging in carta, su alcuni ristoranti è recentemente partito un progetto di sperimentazione plastic free in cui abbiamo tolto le cannucce e il tappo per le bevande. Infine, in un ulteriore ristorante stiamo testando un più deciso approccio plastic free, grazie al quale abbiamo sostituito anche le posate ed altri residui materiali plastici con cui il cliente entrava in contatto, con materiale compostabile. Il che riduce l’uso della plastica alle sole bottigliette d’acqua e dello yogurt.

In cosa Burger King fa la differenza nella ristorazione veloce?

Ciò che sicuramente ci distingue e ci rende unici è il fatto che la nostra cottura alla griglia permette di eliminare gran parte dei grassi che normalmente rimangono nella carne con la cottura alla piastra. Grazie a questo procedimento, che ricorda quello del tradizionale barbecue, gran parte del grasso in eccesso scivola via lasciando la carne saporita e più digeribile. Le patty dei nostri hamburger vengono preparate dalla italiana Inalca carni, utilizzando esclusivamente carne bovina proveniente dai tagli anteriori, quindi più magri. Questa differenziazione qualitativa si sposa poi con un’attenzione maniacale al servizio ed al continuo miglioramento. Mi preme poi sottolineare nuovamente la capacità di offrire ai nostri clienti nuovo prodotti e servizi, sia tecnologici come la nostra app o i nostri chioschi interattivi che facilitano gli ordini, sia di varia natura come gli Amazon Lockers.

Cosa risponde ai salutisti che non apprezzano l’alimentazione dei fast food?

Negli ultimi vent’anni l’evoluzione del fast food è stata molto profonda con prodotti di qualità con maggiori controlli con una capacità qualitativa e di valore della ricetta nettamente superiore. È cambiata anche l’abitudine dei consumatori. Dal 2008 al 2018 c’è stata una forte contrazione dei consumi a casa (-10%) con incremento delle occasioni di consumo fuori casa. Abbiamo lavorato molto sulla qualità e questo dovrebbe tranquillizzare chi oggi non ci conosce o chi ha un’impressione un po’ retrò. Per chi nono vuole la carne c’è l’insalata. Negli USA c’è il panino vegetale e il test è partito in Svezia.

Che target di età avete?

Molto trasversale. Ragazzi, ma anche famiglie e lavoratori che ci scelgono per il consumo quotidiano.

Qual è il vostro locale più grande del mondo?

Il locale di Concesio (BS) e Piazza Duomo a Milano. Nel mondo quello all’aeroporto di Schiphol (Amsterdam)

 

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