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Alitalia e Aeffe, l’Antitrust ‘censura’ gli influencer

Far finta di essere normali, senza esserlo. Si è vestiti di tutto punto con capi forniti da una griffe, per pubblicizzare vestiti, prodotti e marchi rinomati in modo occulto nelle proprie pagine web, come ha denunciato una associazione di consumatori all’Antitrust. Che non è stata a guardare. E così Alitalia, il gruppo Aeffe di Alberta Ferretti e i testimonial mascherati, gli influencer protagonisti del mondo social e non, hanno scelto il male minore, sottoscrivere il più classico dei ‘non lo faccio più’ per evitare l’eventuale colpo al portafoglio.

L’Autorità garante per il mercato e la concorrenza, che è anche il guardiano delle buone pratiche commerciali, ha reso noto gli impegni che i protagonisti della vicenda, avviatasi alla fine del 2018, hanno accettato di sottoscrivere per evitare una sanzione.

L’Antitrust, puntando come spesso fa a modificare gli atteggiamenti commercialmente impropri delle aziende piuttosto che a sanzionare, ha sospeso la procedura concordando con i protagonisti il cambio di registro e di modus operandi.

Martina Colombari, Federica Fontana, Alessia Marcuzzi, Carlo Mengucci, Chiara Biasi, Chiara Scelzi, Diego Passoni, Elena Santarelli, Giulia De Lellis, Roberto De Rosa, Viviana Volpicella, Flora Pellino, e Cristina Chiabotto sono i personaggi chiamati in causa dell’Autorità per aver indossato capi di abbigliamento della linea di Ferretti, Capsule Alitalia collection, con logo della compagnia aerea postando le immagini “nelle ingannevoli sembianze di una condivisione spontanea e disinteressata della vita quotidiana”.

Tutti dovranno rimettere mano ai loro profili cancellando o precisando la natura pubblicitaria di post, cinguettii e immagini già pubblicati che li ritraevano con i capi firmati. Tutti hanno aderito agli impegni, sia pur negando ogni assunzione di responsabilità.

I testimonial, inoltre, non potranno più ostentare capi di abbigliamento loghi e altro nelle loro pagine web senza avvisare i lettori e i follower che stanno, in realtà, sfilando o postando per conto di Tizio e Caio.

Alitalia, in amministrazione straordinaria, e il gruppo Aeffe, quotato in borsa, e proprietario di numerosi marchi di moda, si sono impegnati a regolare in maniera più stringente i rapporti con i propri promotori social e influencer.

Dovranno firmare contratti che prevedano espressamente, per testimonial e indossatori involontari, l’obbligo di rispettare le regole sulla pubblicità occulta, così come proposto dalla casa di moda. Aeffe e Alitalia, poi, come ulteriore addendum dovranno vigilare e se del caso sanzionare con ritenute sui compensi il partner commerciale che continuasse a violare le regole pubblicizzando senza informare.

 

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